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15 Novembre 2025 - 19:17
Sinner non si ferma più: terza finale consecutiva alle Atp Finals di Torino
E’ Jannik Sinner show, ancora una volta. E ancora a Torino, nel palcoscenico dove ormai sembra sentirsi a casa come pochi altri al mondo. L’altoatesino conquista la terza finale consecutiva alle Atp Finals al termine di una cavalcata impressionante: quattro partite, quattro vittorie, nessun set ceduto, la sensazione costante di trovarsi di fronte a un giocatore entrato ormai nella piena maturità sportiva. L’ultimo ad arrendersi è stato Alex De Minaur, battuto 7-5 6-2 in un’ora e 52 minuti, in un match più complesso di quanto dica il punteggio, soprattutto nel primo set, ma comunque gestito con la freddezza e l’intelligenza tattica che ormai fanno parte del bagaglio quotidiano del numero uno d’Italia.
Il primo parziale è stato un concentrato di tensione, qualità e resistenza psicologica. Sinner è partito subito all’arrembaggio, guadagnando due palle break che De Minaur ha cancellato con coraggio. Nel game successivo, però, è stato l’azzurro a finire sotto 0-40: tre servizi impeccabili lo hanno rimesso in carreggiata, segnando l’inizio della consueta solidità nei turni di battuta. L’australiano, come spesso accade, ha risposto con generosità atletica, correndo da una parte all’altra, producendo recuperi al limite dell’impossibile e rimanendo aggrappato al punteggio più con la volontà che con la geometria. Sinner ha continuato a costruire, a spingere, a cercare varchi. Le occasioni per il break sono fioccate, ben otto solo nel primo set: quella decisiva è arrivata sul 6-5, con il pubblico dell’Inalpi Arena già bollente, complice anche qualche fischio fuori luogo quando i maxi-schermi hanno inquadrato l’arrivo di Carlos Alcaraz. Conquistato il break, Sinner ha chiuso senza tremare: 7-5, un’ora abbondante di battaglia e la sensazione che il match stesse gradualmente girando dalla sua parte.
Nel secondo set non c’è stata praticamente partita. Sinner ha alzato il livello come solo i grandi campioni sanno fare, ha strappato il servizio all’avversario in avvio e, sospinto dal boato della Arena, si è trasformato nella versione più feroce di se stesso. Il rovescio lungolinea ha cominciato a infilarsi nelle difese dell’australiano con la facilità di un coltello nel burro, il ritmo da fondo campo è diventato ingestibile e De Minaur, già provato dal primo set, ha cominciato a perdere metri, lucidità e convinzione. Il parziale di 24 punti a 8 che ha portato Sinner rapidamente sul 4-0 è stato il manifesto del suo dominio. L’australiano, per natura combattente, ha provato a rimettersi in piedi, arrivando persino a una palla break, ma è stato subito respinto, come se il campo stesso si fosse inclinato verso l’altoatesino. Il 6-2 finale è stato la fotografia più fedele del secondo set: un monologo.
A fine partita, Sinner ha parlato con la consueta calma: ha riconosciuto i suoi progressi, soprattutto al servizio, e ha detto di aspettarsi “una finale bellissima, con un livello di tennis molto alto”, lasciando che sia il campo, come sempre, a decidere il resto. Domani sarà la sua terza finale consecutiva alle Finals: un traguardo che racconta più di mille parole il valore raggiunto da questo ragazzo che continua a muoversi con l’umiltà di chi non ha ancora smesso di imparare.
Non è arrivata invece la festa per l’Italia del doppio. Simone Bolelli e Andrea Vavassori, protagonisti di un torneo eccellente e di una stagione in continua crescita, si sono arresi ai numeri due del ranking, il finlandese Harri Heliovaara e il britannico Henri Patten, che hanno vinto 6-4 6-3. Vavassori ha parlato di avversari molto bravi e di un pizzico di sfortuna nei momenti cruciali, soprattutto perché gli azzurri sono stati costretti a inseguire fin dai primi game di entrambi i set. Bolelli ha riconosciuto i meriti degli avversari, ma ha ribadito la fiducia da portare immediatamente a Bologna per la Coppa Davis, dove i due saranno di nuovo insieme, questa volta con l’obiettivo di trascinare l’Italia nella competizione a squadre più affascinante del tennis.
Torino, intanto, si gode il suo protagonista. Sinner continua a riempire l’Arena, a far vibrare il pubblico e a far sembrare facile ciò che facile non è. Domani, ancora una volta, sarà lui al centro del palcoscenico. Tutto il resto verrà dopo.
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