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15 Novembre 2025 - 16:17
Massimiliano De Stefano
Avviso ai cittadini: il Mercato della Crocetta, previsto per domani a Ivrea, è stato annullato all’ultimo momento. Una comunicazione arrivata oggi, nonostante il maltempo fosse annunciato da giorni. Vabbè. "Tant’è! Ce ne faremo una ragione...", dirà qualcuno. Ma a dirla tutta: Houston, abbiamo un problema. E non è il mercato che non c’è. È ciò che rimane in piedi anche se il mercato non ci sarà più, un paradosso tutto eporediese che rischia di trasformarsi nell’ennesimo cortocircuito politico e amministrativo.
A denunciarlo è il consigliere comunale Massimiliano De Stefano, che ricostruisce passo dopo passo come il Comune, convinto che la manifestazione si sarebbe svolta, avesse già attivato tutta la macchina operativa. Una macchina costosa, rumorosa, complessa. E soprattutto, oggi, totalmente inutile.
«Nei giorni scorsi – dice – sono stati effettuati: l’ordinanza di divieto di sosta, l’installazione della segnaletica in Piazza Freguglia e Piazza del Rondolino, il posizionamento delle transenne da parte degli operai comunali, gli avvisi ai cittadini che non potevano parcheggiare nelle piazze».
Tutto predisposto con largo anticipo, tutto già pagato, tutto già imposto ai residenti.

Ed eccoci al cuore del problema: Ivrea rischia di svegliarsi con un centro storico blindato per nulla. Una città con parcheggi vietati, cartelli sparsi ovunque, transenne già al loro posto… ma senza mercato.
E questo proprio di domenica, l’unico giorno senza parchimetri. Quello in cui trovare un posto gratuito è roba da Guinness dei primati: una lotteria urbana, una caccia al tesoro con indovinello incorporato. “Troverò un parcheggio o finisco a Burolo?”.
Il consigliere sottolinea un altro aspetto decisivo.
«Tutte queste operazioni hanno un costo che inevitabilmente penalizzano cittadini ed esercenti». Perché dietro a ogni cartello e a ogni transenna c’è lavoro, c’è tempo, c’è personale e ci sono soldi pubblici investiti per un evento che non avverrà.
Insomma siamo al paradosso perfetto: il mercato non si farà, ma il caos resta. I clienti gireranno senza capire perché i parcheggi siano vietati. I negozianti si troveranno svantaggiati per un evento che non esiste più. Il centro sarà meno accessibile, non più vivace.
Per questo De Stefano chiede che almeno le spese sostenute vengano recuperate: «È doveroso che gli organizzatori si facciano carico delle spese sostenute… anche perché lo stesso lavoro dovrà probabilmente essere rifatto in caso di recupero della data… speriamo non in pieno periodo Natalizio e di saldi!».
Un avvertimento chiaro: reintrodurre il mercato nei giorni più delicati dell’anno sarebbe un suicidio economico per i commercianti di Ivrea.
Infine, ma non in ultimo, l’appello a Matteo Chiantore, cui il consigliere chiede di intervenire senza aspettare domani. «Serve più chiarezza, più serietà e più attenzione verso le categorie che lavorano ogni giorno in città… Si spera pertanto che il Sindaco annulli l'ordinanza, in quanto diventata inutile e faccia togliere tutti i cartelli».
Tradotto: se il mercato non c’è più, saltino anche i divieti. Subito.
Perché se l’ordinanza resterà in vigore, Ivrea vivrà l’ennesima giornata surreale: un centro bloccato per un evento fantasma, automobilisti spaesati, commercianti esasperati e un clima di fastidio crescente verso scelte organizzative che sembrano colpire sempre gli stessi.
Finita qui? Non proprio.
C’è infatti un’altra verità che monta da mesi nei negozi, nei bar, nelle attività del centro: questi mercati straordinari stanno diventando indigeribili. Non solo “rompono le scatole”, ma vengono vissuti come un’aggressione competitiva in piena regola. In un periodo in cui il commercio locale deve già fare i conti con colossi dell’online, con i supermercati che crescono a vista d’occhio, con i centri commerciali che attirano clienti come calamite, infilare un mercato extralarge nel cuore della città nei fine settimana più importanti dell’anno finisce per assestare un altro colpo a un fronte fragile di suo.
Pare che i commercianti lo abbiano già detto e ripetuto più volte all’assessora Gabriella Colosso e al sindaco. Ma nulla. Nessun cambio di rotta.
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