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Piastra che inventa. Facebook e dintorni

All'assemblea ANCI di Bologna sostenibilità e territori al centro: il post trionfale della sindaca di Settimo sulle "aree idonee" per i fotovoltaici viene smontato da un fact‑checking pubblico

Piastra che inventa. Facebook e dintorni

Elena Piastra

A Bologna, all’Assemblea nazionale dell’Anci, tenutasi dal 12 al 14 novembre a Bologna, si è discusso di sostenibilità nel panel dal titolo così raffinato da sembrare uscito da un seminario di filosofia: “Sostenibilità: denominatore locale”. Sul palco una passerella di amministratori: Fabio Costarella del Conai, Claudia Ferrari, sindaca di Sarmato; Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro; Francesco Persiani, sindaco di Massa; Massimo Zedda, sindaco di Cagliari; e naturalmente Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese e star dell’autonarrazione istituzionale.

Il dibattito, in teoria, era su come i territori possano essere il punto di partenza della transizione ecologica. In pratica, ognuno ha parlato della sua porzione di mondo. Catanzaro delle sfide del Sud, Massa della rigenerazione, Sarmato dei piccoli comuni, Cagliari del Mediterraneo. E Settimo… beh, Settimo ha raccontato Settimo "bella da vivere", com’è tradizione consolidata.

Piastra, tornata a casa, ha immediatamente indossato la toga da "creator digitale" del suo profilo Facebook e ha scritto un post che merita la citazione integrale:

«Oggi, a Bologna all’Assemblea Nazionale Anci, un confronto sui temi della sostenibilità, sull’importanza di misurare, attraverso indicatori equivalenti, i miglioramenti ambientali nelle città europee. Ma anche sul bisogno di accelerare il decreto energia che viene procrastinato da mesi: ad esempio, serve identificare le cosiddette “aree idonee” per i campi fotovoltaici il prima possibile; purtroppo non decidere non è mai la giusta scelta, perché lascia i nostri territori in balia di regole non chiare rispetto alle quali non sono sufficienti i limiti che abbiamo inserito nel nostro piano regolatore comunale.»

Sembra il comunicato dell’Agenzia Spaziale Europea, ma sta parlando dell’ANCI.

La scena, per come la restituisce, è epica: gente che discute di indicatori equivalenti, lei che si alza, microfono alla mano, e annuncia che senza “aree idonee” non si va da nessuna parte.

"Il decreto energia dev’essere accelerato, i territori meritano chiarezza, il mondo attende Settimo.... " la rava e la fava...

Peccato che – dettaglio trascurabile – questa ricostruzione sia stata contestata, con una delicatezza quasi zen, da uno che sa cosa si è detto lì: Stefano Caliciuri. Azz... le è andata male. Pensava di poter raccontare una balla e l'han beccata....

Sotto il post, puntualizza che il panel non era affatto su ciò che Piastra sostiene. Anzi, dice testualmente: il tema era “sostenibilità: denominatore locale”; le posizioni erano molto diverse; gli hub dell’intelligenza artificiale, su cui Piastra ha insistito, non hanno trovato particolare riscontro; sulle famigerate “aree idonee”, ha parlato solo lei; molti interventi, soprattutto dal secondo quarto in avanti, andavano in direzione opposta

Insomma, un fact-checking educatissimo, che in sintesi suona così: “Sindaca, forse lei ha visto un panel alternativo in streaming, mentre noi eravamo in quello vero.”

 

E poi la stilettata finale: “Quanti tra tutti coloro che mettono il pollicione al post hanno seguito l'assemblea?”
Che in verità mettere like non implica aver ascoltato, né tantomeno aver capito.

Così resta quest’immagine meravigliosa: sul palco dell’ANCI i sindaci parlano di riciclo, rifiuti, comunità energetiche, politiche territoriali; ognuno con le sue sfumature, i suoi dubbi, le sue priorità. E poi c’è Piastra che torna a casa e scrive come se avesse illustrato ai presenti il nuovo piano Marshall.

D’altronde, lo dice lei: “non decidere non è mai la giusta scelta”.
E infatti a Settimo da quando c'è lei non s'è deciso nulla... Miracolata si è limitata a gestire quel che han lasciato i predecessori, da Patrimonio a Fondazione ECM, finanche i progetti del Pnrr chiusi in un cassetto. 

Ma in fondo è questo il fascino irresistibile dei grandi interpreti del proprio tempo: riescono a essere protagonisti anche quando nessuno se li è filati e la sceneggiatura parla d’altro. E se proprio non parla di loro, beh, si riscrive. Con un bel post. Truppe cammellate al seguito. Pollicioni garantiti.

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