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Sindaci in allarme sul Pnrr, sicurezza in crisi: l’Anci sfida il governo tra scadenze mancate e città senza agenti

Piantedosi promette fondi e riforme mentre Lepore denuncia 12mila vigili in meno e il rischio paralisi dei progetti locali

Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alla 42ª Assemblea ANCI a Bologna.

Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alla 42ª Assemblea ANCI a Bologna.

La 42ª Assemblea nazionale dell’Anci si chiude a Bologna lasciando sul tavolo un doppio allarme che gli amministratori locali hanno ripetuto in ogni intervento: il rischio che, una volta esaurite le risorse del Pnrr, molti investimenti possano bloccarsi, e l’urgenza di rafforzare la sicurezza urbana con maggiori fondi e più personale nelle forze dell’ordine. Oltre 20mila presenze in tre giorni alla Fiera, con l’appuntamento rinnovato per il 2026 a Verona, e un confronto politico che ha attirato ministri, delegazioni istituzionali, aziende e circa 5mila sindaci da tutto il Paese.

A chiudere il programma è stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che davanti agli amministratori locali ha garantito il «pieno sostegno» del governo sul fronte sicurezza e ha annunciato che la riforma della polizia locale è «in dirittura d’arrivo». Il tema della sicurezza, ha spiegato, è stato «il più citato» durante l’assemblea. Piantedosi ha ricordato che negli ultimi tre anni sono stati destinati agli enti locali «200 milioni di euro» per iniziative che vanno dalle “spiagge sicure” alla lotta alle truffe agli anziani, e ha preannunciato un nuovo pacchetto di «110 milioni» per sistemi avanzati di videosorveglianza.

Sul Pnrr la preoccupazione è evidente. Molti sindaci temono di non riuscire a completare i progetti entro le scadenze previste. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, collegato in videoconferenza, ha definito il Pnrr «un banco di prova impegnativo», da cui però va conservato «il metodo», vale a dire «un approccio fondato su tempi certi, regole chiare e strumenti semplici che permettono di lavorare con serenità». A incalzare è il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ricordato che «bisogna continuare a fare di più». Ancora più diretto il ministro per le politiche europee Tommaso Foti, secondo cui «siamo al 40% della spesa su 65.000 progetti» e «tutti gli obiettivi del Pnrr saranno raggiunti». Foti ha anche chiarito che non sono previste, e non saranno chieste, proroghe alle scadenze.

Il presidente di Anci, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ha ribadito che i Comuni «sono stati i migliori attuatori del Pnrr», ma per proseguire «ci vogliono le risorse». Una richiesta che sintetizza lo stato d’animo con cui gli amministratori lasciano Bologna: entusiasmo per gli obiettivi raggiunti, ma crescente incertezza per il futuro.

Sul fronte sicurezza arrivano le critiche più dure, in particolare dai sindaci del Partito Democratico, riuniti a Bologna dalla segretaria Elly Schlein. Tra loro, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, che ha denunciato una situazione diventata ormai insostenibile: «Abbiamo 12mila agenti di polizia locale in meno, mancano le volanti di notte nelle grandi città e io credo che il ministro degli Interni faccia bene ad ascoltare l’Anci e collaborare». Un appello che fotografa la distanza sempre più evidente tra le esigenze dei comuni e le risposte dello Stato.

La chiusura dell’assemblea certifica un quadro complesso, fatto di obiettivi ambiziosi, scadenze che si avvicinano e territori che chiedono più strumenti per affrontare le sfide quotidiane. Ora spetta al governo dare seguito agli impegni annunciati, mentre Anci rilancia l’allarme e prepara il prossimo appuntamento con una lista di priorità ancora lunga.

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