Un’altra giornata di paralisi per la rete ferroviaria italiana, travolta dal caos dopo l’investimento mortale avvenuto stamattina in Calabria. L’incidente, avvenuto intorno alle 8 nei pressi di Praia a Mare, ha imposto la sospensione totale della circolazione ferroviaria fino alle 14.50, in attesa dei rilievi disposti dall’autorità giudiziaria. A essere travolta è stata una donna: secondo le prime ricostruzioni, l’ipotesi più accreditata è quella di un suicidio. Il Frecciarossa coinvolto era partito da Reggio Calabria ed era diretto al Nord.
Le conseguenze si sono abbattute su mezza Italia. Ritardi cresciuti nel corso delle ore, fino a superare la soglia delle otto ore nella stazione di Roma Termini, uno degli snodi più trafficati del Paese. Qui, in serata, centinaia di viaggiatori erano ancora bloccati davanti ai tabelloni, dove gli orari di partenza slittavano continuamente. Code interminabili si sono formate alle biglietterie, tra richieste di informazioni, tentativi di riprogrammare la giornata e un clima oscillante tra rabbia e rassegnazione. Situazione difficile anche a Milano, con convogli provenienti da Reggio Calabria che hanno accumulato ritardi rilevanti.
Ferrovie dello Stato ha spiegato che l’interruzione prolungata è stata inevitabile per consentire gli accertamenti della magistratura. Solo dopo le 14.50, infatti, i treni hanno potuto riprendere a circolare gradualmente, mentre sul posto gli agenti della Polfer – coordinati dalla Procura di Paola – lavoravano per chiarire ogni dettaglio della tragedia.
Il caos che ne è derivato ha però scatenato polemiche immediate. Durissimo l’attacco della capogruppo M5s in Commissione Lavori Pubblici e Trasporti al Senato, Gabriella Di Girolamo: «A Roma Termini le cronache odierne raccontano di un altro Armageddon. Salvini deve comprendere che non esiste solo il velleitario ponte sullo Stretto. Riteniamo opportuno che molli un attimo livella, spatole e frattazzi per provare a capire perché, da quando c’è lui, i nostri servizi ferroviari sono tornati indietro di 70 anni».

Duro anche il giudizio di Assoutenti, che chiede una revisione immediata delle norme sui diritti dei passeggeri, da allineare a quelle del trasporto aereo. Per l’associazione, quanto accaduto «dimostra ancora una volta la fragilità del sistema», rendendo necessario «un salto di qualità nelle politiche di tutela del viaggiatore». Il presidente Gabriele Melluso invoca la creazione di indennizzi automatici e proporzionati al disagio subito: «È necessario introdurre indennizzi automatici, commisurati al reale disagio patito, come già avviene nel trasporto aereo, così da garantire un risarcimento equo e immediato a chi ha visto compromessi tempo, impegni e serenità di viaggio».

A fine giornata, mentre la circolazione tornava lentamente alla normalità, nelle principali stazioni restava l’immagine di migliaia di persone rimaste senza risposte per ore. Un sistema messo di nuovo sotto pressione da una tragedia e da un blocco che, per estensione e durata, ha colpito l’intero Paese.