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10 Novembre 2025 - 22:48
Chivasso, scuola al gelo: alla “Cosola” si studia con temperature "polari" in classe
Siamo alle solite... Cambiano le amministrazioni comunali, cambiano i tempi, le mode e anche gli studenti... Reggenti, Dirigenti e DSGA... ma all’Istituto Comprensivo Demetrio Cosola di Chivasso tutto resta immutato.
Qualcuno direbbe “la scuola siamo noi”.
Un bel motto, pieno di significato!
Soprattutto per quei ragazzi studenti che questa scuola la vivono ogni giorno.
Peccato che, nella realtà quotidiana, invece sembri più una frase da manifesto che una verità.
Perché se “Loro sono la Demetrio Cosola”, allora vuol dire che sono anche abbandonati al freddo, alla polvere e soprattutto all’indifferenza.
Ma andiamo per ordine e per gradi (che bel gioco di parole).
Al terzo piano dell'edificio, lontano da tutto e quasi simbolicamente isolato dal mondo, oggi la temperatura in classe segnava poco più della temperatura esterna.
I termosifoni alle nove già si spengono e dopo, solo gelo.
Verrebbe da dire che si tratta di un’esperienza educativa estrema, studiare con le dita indolenzite dal freddo. E invece no!
Ma andiamo avanti... il classico ormai intramontabile: la carta igienica.
Semplicemente, non c’è.
Ma anche se ci fosse, chi pulirebbe i bagni?
Con la mancanza cronica di personale A.T.A., la pulizia è diventata un optional.
I cestini, quando va bene, vengono svuotati “una volta ogni due settimane.”

La scuola Demetrio Cosola
E Internet?
Nel 2025, dovrebbe essere un diritto fondamentale in una scuola.
Invece, al terzo piano non arriva.
I professori, armati di pazienza e hotspot personale, tentano di far lezione come possono.
Ma la connessione non è l’unica cosa che manca: un pannello bloccato copre metà lavagna, mentre il proiettore è rotto da tempo immemorabile.
Di certo non si può parlare di avanzamento tecnologico.
Ma la ciliegina sulla torta... beh resta sul fronte sicurezza.
Si potrà stare tranquilli, giusto? O forse no?
Le scale antincendio sono pericolanti, ma tanto non si possono usare.
“Da tre anni ci sono lavori in corso, mai davvero in conclusione. Se dovesse succedere qualcosa, dal terzo piano non ci sarebbe via di fuga, se non dall’interno.”
Ma consoliamoci: almeno il pericolo è condiviso da tutti.
E infine, la questione materiale.
Niente fotocopie, perché la carta arriva solo il 15 novembre — e ce n’è una risma per tutta la scuola.
Ma allora ci domandiamo: è proprio questa la scuola che vogliamo per i nostri ragazzi?
Studiare, oggi, significa arrangiarsi. Sempre, comunque, nonostante tutto.
Ai posteri l'ardua sentenza e nel frattempo...
se Loro sono la Demetrio Cosola... Qualcuno, di grazia, si ricorda ancora dov’è la Demetrio Cosola?
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