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San Giusto celebra la Virgo Fidelis: una comunità unita attorno ai Carabinieri

Una giornata di memoria e gratitudine per l’Arma, tra cerimonia, messa e commozione

San Giusto celebra la Virgo Fidelis

San Giusto celebra la Virgo Fidelis: una comunità unita attorno ai Carabinieri

Domenica 9 novembre, San Giusto Canavese ha reso omaggio alla Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri, con una cerimonia che ha riunito autorità, associazioni e cittadini in un clima di profonda partecipazione e riconoscenza. Una tradizione che ogni anno rinnova il legame tra la comunità e i Carabinieri, simbolo di servizio, sacrificio e presenza silenziosa sul territorio.

Alla celebrazione hanno preso parte i Carabinieri in congedo e i rappresentanti dell’Arma, guidati dal maresciallo capo Alan Audo Gianotti, insieme ai sindaci dei Comuni appartenenti alla giurisdizione della caserma e ad altri primi cittadini del territorio. Presenti anche il consigliere regionale Sergio Bartoli, la Croce Verde, diverse associazioni locali e rappresentanti di altre caserme del Canavese. Un mosaico di volti e storie che, riuniti in una domenica di novembre, hanno voluto ribadire il senso di appartenenza e di gratitudine verso chi ogni giorno indossa la divisa.

Dopo i saluti del presidente Ricco e del sindaco di San Giusto, il corteo si è diretto verso il Monumento ai Caduti, dove al suono solenne della tromba è stato reso omaggio a tutti coloro che, nel corso della storia, hanno servito lo Stato con coraggio e fedeltà, fino all’estremo sacrificio. Il silenzio che ha accompagnato la cerimonia è stato il gesto più eloquente di una comunità che non dimentica.

La Santa Messa, celebrata nella chiesa parrocchiale e accompagnata dalla cantoria, dal flauto e dalla tromba, ha sottolineato il significato più profondo della giornata: la fedeltà come valore che unisce, come promessa mantenuta giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori. «La fedeltà non è solo una parola, ma un impegno quotidiano, silenzioso e prezioso», ha ricordato il sacerdote durante l’omelia, tracciando un parallelo tra la missione dei Carabinieri e quella di tutti coloro che, nella vita civile, operano con senso del dovere e spirito di servizio.

La giornata si è conclusa in un clima di serenità e amicizia con il pranzo conviviale al ristorante Monnalisa, tra sorrisi, ricordi e racconti di servizio che hanno restituito il volto umano di un’Arma che, pur nella disciplina e nel rigore, resta profondamente legata alle persone.

Quella di San Giusto non è stata solo una celebrazione religiosa o istituzionale, ma un abbraccio collettivo a chi ogni giorno garantisce la sicurezza e la coesione sociale delle nostre comunità. Un momento di memoria e identità condivisa, in cui la Virgo Fidelis — simbolo di purezza, dedizione e protezione — è tornata a illuminare la piazza e i cuori.

Se la patrona dell’Arma ha fatto risplendere San Giusto in questa giornata d’autunno, è perché c’è ancora chi crede nella fedeltà, nel servizio e nella responsabilità silenziosa. In quelle cose che non fanno rumore, ma reggono il mondo — come l’impegno quotidiano dei Carabinieri, presenza discreta ma indispensabile nelle nostre vite.

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