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Il Po torna protagonista: a Chivasso un calendario che racconta le stagioni del fiume

Gli Amici del Po di Chivasso celebrano il fiume con un progetto che unisce arte e impegno

Il Po torna protagonista: a Chivasso un calendario che racconta le stagioni del fiume

Il Po torna protagonista: a Chivasso un calendario che racconta le stagioni del fiume

Può un fiume tornare ad essere attore e non semplice sfondo di una città? A Chivasso la risposta sembra essere sì. Gli Amici del Po hanno scelto una strada originale per rimettere al centro il rapporto con il fiume: un calendario d’arte per il 2026, dodici mesi di pittura e di memoria, dodici modi diversi di guardare l’acqua che scorre. L’iniziativa, presentata alle Acli ai Cappuccini, nasce da un’idea semplice eppure potente: raccontare il Po attraverso lo sguardo di artisti locali, restituendo il ritmo delle stagioni, la luce che cambia, le atmosfere che mutano. Non è solo un esercizio estetico, ma un atto di cittadinanza.

Dietro quei quadri non ci sono solo pennelli, ma una comunità che si riconosce nel fiume. Ogni opera è un invito a riscoprire ciò che spesso diamo per scontato: la bellezza di un paesaggio che vive e respira accanto a noi. Il calendario, venduto a un prezzo simbolico, servirà anche a sostenere le attività dell’associazione, che da anni si impegna nella tutela del Po, nella pulizia delle rive, nella sensibilizzazione ambientale e nel coinvolgimento delle scuole. Il presidente Vinicio Milani lo ha detto chiaramente durante la presentazione: non si tratta solo di raccogliere fondi, ma di costruire consapevolezza.

Gli Amici del Po di Chivasso, nati nel 2019, sono oggi una realtà viva e determinata. Hanno organizzato giornate di volontariato, collaborato con il Comune per la manutenzione e la valorizzazione del corso d’acqua, promosso eventi pubblici e progetti educativi. Il loro obiettivo è uno solo: far capire che il fiume non è un confine, ma un legame. Tra le loro iniziative più note, la pulizia periodica delle rive e l’inaugurazione di un pontile che ha restituito ai cittadini l’accesso all’acqua.

Il calendario artistico rientra in questa filosofia. Ogni mese racconta un tratto del Po diverso: le nebbie invernali, i riflessi dorati dell’estate, i colori fragili dell’autunno, le esplosioni primaverili di verde e di luce. Sfogliarlo sarà un modo per vedere, mese dopo mese, non solo l’avvicendarsi del tempo ma anche la fragilità e la forza del fiume. Gli organizzatori parlano di un gesto d’amore verso la natura, ma anche di un messaggio politico nel senso più nobile del termine: ricordare che ciò che è di tutti ha bisogno dell’impegno di ciascuno.

La pittrice Oriana Capra, tra le protagoniste dell’iniziativa, ha sottolineato come ogni quadro sia “un frammento di emozione condivisa”. È il segno di un’arte che torna a essere partecipata, radicata, non elitista. E in questo c’è qualcosa di rivoluzionario: riportare la bellezza dove la quotidianità tende a consumarla, tra le rive, le acque basse, i sentieri sterrati.

Alla fine, più che un semplice calendario, “Il Po nelle Stagioni” è un atto di restituzione. Un modo per dire che il fiume non è solo da guardare, ma da abitare, proteggere e tramandare. Un modo per ricordare che, anche in un tempo distratto, ci sono ancora persone che sanno guardare il paesaggio e vedere in esso la propria identità.

La presentazione del calendario

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