Cerca

Attualità

La Giunta Cirio inciampa sulle Aree Interne: prima le cancella, poi corre a rimetterle. Ci sono anche le Valli di Lanzo

Dopo mesi di proteste e accuse, l’assessore Marco Gallo fa retromarcia e chiede al Ministero di reinserire le quattro aree piemontesi escluse dalla Strategia nazionale per le Aree interne. Il Pd parla di “tardiva ammissione di errore” e avverte: “Così si rischia di perdere i fondi e la fiducia dei territori”

La Giunta Cirio inciampa sulle Aree Interne: prima le cancella, poi corre a rimetterle. Ci sono anche le Valli di Lanzo

La Giunta Cirio inciampa sulle Aree Interne: prima le cancella, poi corre a rimetterle. Ci sono anche le Valli di Lanzo

Dopo mesi di polemiche e accuse di aver abbandonato i territori più fragili, la Regione Piemonte fa marcia indietro. L’assessore regionale Marco Gallo ha annunciato che sarà inviata al Ministero la richiesta per reinserire nella Strategia nazionale per le Aree interne (SNAI) le quattro zone che erano state escluse dalla nuova programmazione 2021-2027. Si tratta di Valle Bormida, Valli Maira e Grana, Valli dell’Ossola e Valli di Lanzo, aree che nella prima fase del programma avevano ottenuto risultati concreti e riconoscimenti a livello nazionale.

La notizia è stata accolta come una “vittoria” dal Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico, che per mesi aveva denunciato quella scelta come un errore politico. “Almeno oggi l’assessore ammette il cambio di rotta e torna sui suoi passi – commentano i consiglieri dem –. Così potrebbero tornare sei le aree piemontesi inserite nel piano SNAI, se il Governo accoglierà la richiesta tardiva di reinserimento delle quattro zone dimenticate. È un risultato importante, frutto anche del lavoro di chi ha saputo fischiare il fallo alla Giunta”.

valli di lanzo

Ma di che cosa stiamo parlando esattamente? La SNAI, nata nel 2014, è una strategia nazionale che mira a sostenere i territori “interni”, cioè i comuni lontani dai principali servizi pubblici – ospedali, scuole superiori, trasporti. In Italia vivono in queste aree circa 13 milioni di persone: montagne, colline, valli e piccoli paesi che soffrono lo spopolamento e la carenza di opportunità, ma che rappresentano una parte fondamentale del tessuto sociale ed economico del Paese. L’obiettivo della strategia è ridurre le disuguaglianze territoriali e garantire a tutti i cittadini, anche quelli che vivono lontani dai centri urbani, pari accesso ai servizi fondamentali.

Nella prima fase, la SNAI aveva portato in Piemonte risultati importanti. Le quattro aree pilota escluse oggi dal piano avevano realizzato 126 progetti per oltre 48 milioni di euro, con un avanzamento del 97%. Non si trattava di progetti astratti, ma di interventi concreti: riaperture di scuole, potenziamento dei presìdi sanitari locali, nuovi collegamenti di trasporto pubblico, valorizzazione delle filiere agroalimentari e culturali. Insomma, esperienze che avevano ridato vita a territori spesso dimenticati.

Eppure, nella nuova programmazione 2021-2027, la Regione Piemonte aveva scelto di escludere proprio quelle quattro aree, sostituendole con due nuove: Valsesia e Terre del Giarolo. Una decisione che aveva spiazzato amministratori locali, associazioni e cittadini. Perché cambiare rotta proprio quando i risultati erano sotto gli occhi di tutti?

Secondo l’opposizione, quella scelta ha rappresentato un vero e proprio “passo indietro”. “Le nuove aree individuate sono realtà meritevoli – sostengono i consiglieri del Pd – ma non possono giustificare l’abbandono di territori che avevano dimostrato di funzionare. Così si disperdono energie, competenze e fiducia”.

Oggi l’assessore Gallo ha riconosciuto, di fatto, che la Regione ha commesso un errore di valutazione. Durante la seduta della VII Commissione, ha spiegato che “in passato la Regione aveva scelto di individuare due nuove aree, utilizzando fondi regionali per un importo complessivo di 3,7 milioni di euro, ma alla luce della situazione attuale si ritiene utile chiedere il reinserimento delle quattro aree iniziali nella Strategia nazionale”.

Una frase che segna un cambio netto di posizione e che apre la porta al reintegro dei territori esclusi. “All’inizio della prossima settimana – ha aggiunto Gallo – sarà inviata la richiesta formale al Ministero, con l’impegno a garantire tempi rapidi e un esito positivo”.

Per i democratici, però, la correzione di rotta non basta a cancellare gli errori. “È una retromarcia che conferma l’errore politico – spiegano –. Prima si interrompe una sperimentazione di successo, poi si tenta di rimediare solo dopo le proteste dei territori e dell’opposizione. Ora la Giunta riconosca pienamente il valore delle esperienze maturate e garantisca stabilità alle comunità coinvolte”.

Il rischio, infatti, è che questo ritardo costi caro: la perdita, anche parziale, dei fondi destinati alle aree interne dal Piano nazionale. Fondi che, per realtà come le Valli Maira, l’Ossola o la Valle Bormida, rappresentano una delle poche occasioni per creare lavoro, servizi e sviluppo.

Il caso piemontese è tanto più grave se si pensa che la Regione era rimasta l’unica in Italia a mettere in discussione le proprie aree storiche della SNAI. Un primato negativo che rischiava di cancellare anni di lavoro e di lasciare indietro proprio i territori che avevano mostrato di saper reagire.

Per questo, anche se tardiva, la decisione di tornare sui propri passi è vista da molti come una vittoria del buon senso. Una mossa che restituisce dignità a comunità che si sono battute per non essere tagliate fuori e che oggi chiedono soltanto una cosa: continuità.

La Strategia per le Aree Interne, come ricordano i consiglieri del Pd, “è nata per ridurre le disuguaglianze territoriali, non per amplificarle”. E il messaggio finale suona come un monito alla Giunta Cirio: “Garantire risorse, stabilità e dignità a tutti i territori del Piemonte, senza più trattare i piccoli comuni come figli di un Dio minore”.

Insomma, il Piemonte corregge la rotta. Ma perché la fiducia sia davvero ricostruita, servono ora fatti concreti, non solo lettere inviate ai ministeri.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori