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Artissima chiude con oltre 34mila visitatori e diventa il banco di prova per l’Iva al 5% sulle opere d’arte

Successo internazionale per la fiera torinese: 176 gallerie da 36 Paesi e un nuovo modello di dialogo tra cultura, politica ed economia

Artissima

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Con oltre 34.000 visitatori in quattro giornate di apertura – di cui la prima riservata agli operatori – Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino conferma anche quest’anno la propria centralità nel panorama internazionale dell’arte. Il dato, registrato alle ore 15 di domenica 2 novembre, segna un risultato in linea con le migliori edizioni precedenti, a conferma della solidità e dell’attrattiva della manifestazione.

La fiera, diretta da Luigi Fassi dal 2022, ha accolto oltre 700 collezionisti e curatori nazionali e internazionali, insieme a 13.500 professionisti e personalità del mondo dell’arte e dell’imprenditoria attivi nel network di Artissima. Con 176 gallerie provenienti da 36 Paesi e 5 continenti, di cui 26 presenti per la prima volta, la rassegna si conferma la più internazionale del Paese e la prima grande fiera italiana del calendario autunnale.

Ma l’edizione 2025 passerà alla storia anche per un’altra novità: è stata la prima fiera d’arte in Italia con l’applicazione dell’Iva al 5% sulle opere d’arte, una misura attesa da anni dal settore e considerata cruciale per la competitività del mercato italiano rispetto agli altri Paesi europei.

«Artissima è stata il primo momento di verifica per l’Iva al 5%, ma soprattutto la sua cartina di tornasole», ha spiegato Luigi Fassi. «La nuova aliquota si è rivelata non solo un provvedimento fiscale indispensabile, ma un fatto culturale, una notizia di portata europea che ridefinisce il modo in cui l’Italia si colloca nel sistema dell’arte. Questa misura non agisce sul margine, ma sul senso: restituisce al nostro Paese la possibilità di competere ad armi pari, e allo stesso tempo di proporre un modello fondato su qualità, consapevolezza e responsabilità. Artissima ha avuto il privilegio e la responsabilità di metterlo alla prova, dimostrando come una fiera possa essere anche un luogo di diplomazia culturale, capace di far dialogare politica, economia e visione».

 

In un contesto globale sempre più competitivo, Artissima si conferma dunque non solo come evento di riferimento per l’arte contemporanea, ma anche come spazio di riflessione e sperimentazione culturale, in grado di influenzare dinamiche economiche e politiche del settore.

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