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Martina Gavazza non molla: tra salute dei cittadini e battaglie in Consiglio a Torrazza Piemonte

Voci smentite con un sorriso – "Dimissioni? Solo pettegolezzi" -. La consigliera chiarisce la sua posizione e racconta le differenze tra il suo nuovo e il vecchio comune di residenza

Torrazza Piemonte

Martina Gavazza non molla

Si erano diffuse voci sulle presunte dimissioni di Martina Gavazza da consigliera comunale di Torrazza Piemonte, alimentate anche dal suo recente trasferimento a Monteu da Po. 

La consigliera, tuttavia, smentisce con un sorriso: «No, nessuna dimissione per quanto riguarda la mia carica con consigliera… speriamo nessuno l’abbia avanzata al posto mio». Esclude assolutamente che ci siano stati tentativi di usare pettegolezzi o false notizie per farla dimettere e fermare la sua battaglia per la salute dei cittadini: «In questi mesi mi sono trasferita e quindi immagino che lo spostamento abbia destato qualche considerazione frettolosa…» 

Il trasferimento le ha permesso di osservare la realtà di un piccolo comune e di confrontarla con la gestione del territorio a Torrazza: «A Monteu da Po ci sono più feste e momenti di aggregazione per bambini e anziani, le aiuole sono curate e i sentieri ben mantenuti… tutte cose che qui non vedo ormai da tempo». 

Gavazza sottolinea che la sua decisione di rimanere nel Consiglio comunale è legata a un obiettivo preciso: la tutela della salute dei cittadini. «Ho fatto accesso agli atti per consultare i report dello studio epidemiologico, che avevo seguito in passato come collaboratrice gratuita dell’esperto. Dopo anni dal secondo studio, non era ancora stato reso pubblico, nonostante fosse terminato tra il 2022 e il 2023». 

Grazie alla sua richiesta, lo studio è stato finalmente pubblicato online, anche se non facilmente accessibile. «Nel frattempo mi sto occupando di leggere con attenzione i report degli studi epidemiologici finalmente pubblicati, dopo mia richiesta di accesso agli atti. Seguiranno considerazioni… al momento sto prendendo in mano tutta la situazione…». «Ho iniziato a leggere lo studio, finanziato con soldi pubblici – racconta Gavazza – e ho notato che l’epidemiologo suggeriva ulteriori approfondimenti perché alcuni dati andavano verificati. Tuttavia, nonostante l’invito, non è stato avviato alcun nuovo studio». 

Inoltre, mette in primo piano l’importanza di proseguire: «Parliamo di rischi oncologici, non di rischi lievi. È importante capire da cosa derivano e quale sia la reale situazione. La scienza offre valutazioni fondamentali per la salute dei cittadini, che resta il centro del mio mandato». 

La consigliera evidenzia anche le difficoltà di operare in opposizione: «Spero che le 77 persone che mi hanno votato a Borgoregio possano vivere il loro paese appieno. Nonostante il loro sostegno, il mio margine d’azione è limitato, essendo in opposizione e trovandomi di fronte a una maggioranza chiusa. Pensare di poter intervenire su un tema delicato come la salute è praticamente impossibile, soprattutto considerando che non mi è stato permesso nemmeno di partecipare alla stesura di un articolo del regolamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi». 

Nonostante le resistenze e le difficoltà incontrate in opposizioneMartina Gavazza conferma la sua determinazione a proseguire il mandato. «Continuerò il mio lavoro e porterò le mie richieste sul tavolo della discussione del bilancio – afferma – sperando che la salute e la sicurezza dei cittadini vengano messe al primo posto». La consigliera sottolinea inoltre che il proseguimento di ulteriori indagini, come suggerito dall’epidemiologo, è scritto nero su bianco«Sono passati due anni – spiega – c’è stata una nuova rielezione e l’amministrazione ha inserito nel programma il proseguimento dello studio. Oggi, dopo più di 365 giorni di mandato, attendo novità in merito nel previsionale». E aggiunge: «E, visti i soldi pubblici spesi per tutti quei lavori, è mio dovere conoscerli bene e poi stare dalla parte dei cittadini». 

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