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“Mille Storie”, il vodcast che dà voce ai pazienti con sclerosi multipla: la prima puntata è ambientata a Torino

Cinque dialoghi tra pazienti e neurologi per raccontare la vita oltre la malattia. Il progetto, firmato Merck Italia con Aism e Sin, debutta con la storia di Clara Vigasio e la professoressa Marinella Clerico

“Mille Storie”

“Mille Storie”, il vodcast che dà voce ai pazienti con sclerosi multipla: la prima puntata è ambientata a Torino

Un progetto per raccontare la vita oltre la diagnosi, le sfide quotidiane e la forza di ricominciare. È questo il cuore di “Mille Storie”, il nuovo vodcast realizzato da Merck Italia con il contributo di Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e della Società Italiana di Neurologia (Sin). Cinque episodi per cinque città italiane, dove pazienti e medici si incontrano davanti a una telecamera e trasformano la malattia in racconto, testimonianza, umanità condivisa.

La serie si apre con la storia di Clara Vigasio, rappresentante Aism, attrice e insegnante di yoga, che dialoga con la professoressa Marinella Clerico dell’Università di Torino – AOU San Luigi Gonzaga. Insieme, passeggiando tra le vie di Torino, affrontano un tema cruciale per chi convive con la sclerosi multipla: il valore dello sport e del movimento.

«Quando si parla di sclerosi multipla e attività fisica – spiega la professoressa Clerico – è fondamentale ricordare come quest’ultima abbia effetti positivi sia sul piano clinico che su quello umano. L’Attività Fisica Adattata (AFA) è accessibile a tutti, anche in presenza di disabilità significative, e migliora sintomi come fatica e dolore, aumentando forza, equilibrio e benessere. Ma c’è di più: sul piano biologico, l’esercizio stimola la produzione di molecole antinfiammatorie che contribuiscono a contenere la progressione della malattia».

La serie, diretta con un linguaggio intimo e cinematografico, è un viaggio dentro la quotidianità delle persone con sclerosi multipla (SM), una malattia cronica che in Italia colpisce circa 133.000 persone. Ogni puntata affronta un tema diverso – la genitorialità, le relazioni, il lavoro, lo studio, lo sport – e mette al centro il dialogo tra medico e paziente, la base di una cura che non è solo farmacologica ma anche relazionale.

«Per un’azienda come la nostra, prendersi cura dei pazienti significa rispondere non solo ai bisogni terapeutici ma anche a quelli umani e informativi – afferma Ramon Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato di Merck Italia –. Con Mille Storie vogliamo rendere visibile la vita che continua, le passioni che restano e i sogni che resistono alla malattia».

Il progetto, presentato ufficialmente al 55° Congresso Nazionale della SIN a Padova, sarà pubblicato con cadenza settimanale sul canale YouTube di Merck Italia, accompagnato da una campagna social su Instagram e LinkedIn.

Per Mario Alberto Battaglia, direttore generale di Aism e presidente della Fondazione Fism, «Mille Storie racconta ciò che Aism promuove da sempre: la possibilità di andare oltre la malattia, mettendo la persona al centro del percorso di cura e della ricerca».

Anche la comunità scientifica riconosce il valore del racconto come strumento terapeutico. «Il dialogo tra medico e paziente è fondamentale sin dal momento della diagnosi – osserva Claudio Gasperini, coordinatore del gruppo di studio sulla SM della SIN –. L’ascolto reciproco e la fiducia costruiscono un’alleanza che migliora l’aderenza ai trattamenti e la consapevolezza della malattia».

“Mille Storie” non è un semplice progetto di comunicazione sanitaria, ma un manifesto di libertà e resilienza. Ogni puntata è ambientata in spazi aperti – piazze, parchi, strade – luoghi simbolici di movimento e rinascita. Perché la sclerosi multipla, come ricorda la voce narrante, “non definisce chi sei: è solo una parte del tuo cammino”.

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