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Piersilvio Berlusconi compra "Casa Vianello": l’attico di Mondaini e Vianello torna a casa

Un ritorno simbolico nel luogo dove nacque Telemilano, tra ricordi familiari e radici televisive

L’attico della memoria: perché Pier Silvio Berlusconi riporta a casa Mondaini e Vianello

Ci sono luoghi che vanno oltre la pietra e l’arredo. Sono pagine vive della memoria collettiva, custodi di voci, risate e ricordi che ancora abitano le loro stanze. L’attico di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello a Milano 2 è uno di questi. E oggi, con l’acquisto da parte di Pier Silvio Berlusconi, quel luogo simbolico torna idealmente “a casa”, nel solco di una storia che unisce famiglia, televisione e identità culturale.

L’amministratore delegato di MFE – Mediaset ha deciso di acquistare l’appartamento in cui visse una delle coppie più amate della TV italiana. Un attico di circa 300 metri quadrati su due livelli, nel cuore di un quartiere che è molto più di un indirizzo: è il primo esperimento di città televisiva concepito dal padre, Silvio Berlusconi, dove presero forma i sogni della televisione privata italiana.

La casa, messa in vendita dagli eredi della famiglia filippina che per anni ne fu custode, è stata ceduta per una cifra che, secondo indiscrezioni, si aggira intorno al milione e mezzo di euro. Ma più del valore economico, conta il gesto. Pier Silvio, che già possiede un appartamento confinante, avrebbe voluto così preservare un simbolo di quella storia che intreccia la sua famiglia e le origini del Biscione.

Milano 2 non è solo un quartiere, ma il luogo della genesi. Qui, nel Palazzo dei Cigni, nacquero gli studi di Telemilano, embrione di Canale 5. In quegli spazi presero vita programmi che avrebbero cambiato il linguaggio della televisione italiana: Bim Bum Bam, Striscia la Notizia, Pressing, Mai dire Gol, e i primi telegiornali come Studio Aperto e TG4. L’acquisto dell’attico in questo contesto è quindi una scelta identitaria, un ritorno simbolico alle origini della televisione commerciale.

Dopo la morte di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, entrambi nel 2010, l’appartamento passò alla famiglia Magsino, i coniugi filippini che avevano condiviso con gli artisti oltre vent’anni di vita quotidiana. Mondaini, in segno di riconoscenza, aveva deciso di lasciare loro l’intero patrimonio, scelta rispettata anche dai parenti. La famiglia Magsino, oggi, ha deciso di vendere l’attico mantenendo però altri immobili ereditati, tra cui un appartamento a Milano e lo chalet di Crans-Montana in Svizzera. È la conclusione di un’eredità fondata non sul sangue, ma sulla gratitudine e sul rispetto umano.

Pier Silvio Berlusconi non è nuovo a mosse che uniscono memoria e identità. In passato aveva già acquistato il celebre Riva Aquarama appartenuto al padre, simbolo di un’Italia che navigava tra stile e ambizione. Ora, con l’acquisto dell’attico di Mondaini e Vianello, consolida un filo narrativo che tiene insieme passato, presente e futuro di Mediaset, rafforzando l’idea di un gruppo che tutela i suoi luoghi simbolici mentre si espande sui mercati europei.

Il valore immobiliare dell’operazione è evidente, ma quello culturale e affettivo è incalcolabile. Parla agli spettatori che hanno amato Raimondo e Sandra, ai professionisti che riconoscono in Milano 2 la culla della TV commerciale, e a un brand che costruisce il proprio racconto anche attraverso i luoghi.

In tempi in cui l’industria dei media corre verso la smaterializzazione digitale, l’acquisto di un appartamento diventa un gesto controcorrente: una dichiarazione d’amore per la geografia emotiva della televisione. Perché la TV, prima ancora di essere tecnologia, è spazio abitato da memorie, voci e sentimenti. E l’attico di Mondaini e Vianello, ora di nuovo sotto il segno del Biscione, continua a raccontare la storia di un Paese che, davanti allo schermo, ha imparato a sorridere di sé.

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