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Borgaro, il progetto “Pedibus” ancora fermo: la minoranza va all'attacco

Otto mila euro stanziati per la mobilità casa-scuola, ma il servizio non è ancora partito. L’opposizione interpella l’assessore Bertuol sull’utilizzo dei fondi e sui tempi di avvio.

Borgaro, il progetto “Pedibus” ancora fermo: la minoranza chiede chiarimenti

A Borgaro Torinese il progetto “Pedibus”, annunciato con entusiasmo nel 2024 come iniziativa per promuovere la mobilità sostenibile casa-scuola, non è ancora partito.

A sollevare la questione è il gruppo consiliare Uniti per Cambiare, che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione con risposta scritta indirizzata all’assessore alla Cultura Eugenio Bertuol, chiedendo chiarimenti sulla mancata attuazione del progetto e sull’utilizzo degli 8.000 euro stanziati dal Comune.

L’iniziativa faceva parte del programma nazionale “IntraNET per una mobilità sostenibile”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e coordinato dall’Unione dei Comuni Nord Est Torino. L’obiettivo era quello di incoraggiare gli spostamenti a piedi dei bambini verso la scuola, accompagnati in sicurezza da volontari e bersaglieri, con l’ausilio di segnaletica dedicata, pettorine e materiale informativo.

Secondo quanto riportato nella Determina n. 561 del 13 dicembre 2024, il Comune di Borgaro aveva affidato la fornitura dei materiali necessari a tre ditte del territorio: Italiana Segnaletica di Torino per la segnaletica e le transenne, Curcio Grafiche di Borgaro per la realizzazione del logo, dei pannelli e dell’abbigliamento personalizzato, e la Inform srls di Chieri per l’acquisto di un tablet destinato alla rilevazione delle presenze. La spesa complessiva, pari a 8.000 euro, doveva essere completata entro la fine del 2024.

A quasi un anno di distanza, però, il servizio non risulta ancora operativo.

Immagine di repertorio, bambini che vanno a scuola a piedi. 

"A quasi un anno di distanza - commenta la capogruppo di Uniti per Cambiare, Elisa Cibrario Romanin -  non si è visto un solo bambino con la pettorina, né un bersagliere in divista. Il Pedibus non è mai partito, ma i soldi sì? E a noi, come a molti cittadini, viene spontaneo chiedere: dove sono finiti?"

“A quanto pare, qualcuno si è dimenticato del progetto - commenta la capogruppo di Uniti per Cambiare, Elisa Cibrario Romanin -  otto mila euro di fondi pubblici impegnati per acquistare materiali, segnaletica, pettorine personalizzate e dispositivi digitali. Un progetto annunciato con entusiasmo, persino sui giornali locali. E poi? Il nulla. Il Pedibus non è mai partito, ma i soldi sì?”.

Nell’interrogazione firmata dai consiglieri Luigi Spinelli, Elisa Cibrario Romanin e Mattia Stievano, si chiede di sapere se il progetto sia stato avviato, sospeso o rinviato, se i materiali siano stati effettivamente acquistati e utilizzati, e se esista una rendicontazione dettagliata delle spese sostenute.

La minoranza domanda inoltre se l’Amministrazione intenda attuare il progetto nel corso dell’anno scolastico 2025/2026 e quali misure di trasparenza intenda adottare per garantire chiarezza nella gestione dei fondi pubblici.

“La mobilità sostenibile è una cosa seria – prosegue la capogruppo –. Ma se resta confinata ai comunicati stampa e alle determine senza seguito, diventa solo un esercizio di retorica. I cittadini meritano fatti, non promesse. E soprattutto meritano di sapere come vengono spesi i loro soldi”.

Al momento non è arrivata una risposta ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale o dell’assessore competente.

Il “Pedibus” resta quindi, per ora, un progetto sulla carta. L’auspicio, condiviso anche da molti genitori e cittadini, è che l’iniziativa possa essere presto attivata, restituendo senso e valore all’investimento previsto. Perché, al di là del confronto politico, la mobilità sostenibile e la sicurezza dei più piccoli restano obiettivi che interessano l’intera comunità.

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