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Sindaci in trincea sulla manovra: “Tagli e accantonamenti soffocano gli enti locali”

L’Anci chiede un confronto urgente con il ministro Giorgetti per risolvere le criticità della legge di bilancio

Sindaci in trincea sulla manovra: “Tagli e accantonamenti soffocano gli enti locali”

Sindaci in trincea sulla manovra: “Tagli e accantonamenti soffocano gli enti locali”

Ci sono nodi nella legge di bilancio 2026 che per i Comuni vanno assolutamente risolti e per questo la richiesta che arriva dai sindaci diventa quasi una priorità: un incontro con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.
Non bastano i segnali positivi presenti nella manovra, che pur ci sono come osservato dal direttivo Anci. Ma quelle che vengono descritte come "pesanti criticità finanziarie" metterebbero, infatti, a rischio la possibilità dei Comuni di garantire "servizi essenziali" e la "capacità d'investimento".

In sintesi, i sindaci chiedono risorse per questioni che reputano "prioritarie", e quindi, per casa, sicurezza e trasporti.

La criticità più rilevante per i Comuni è la spesa corrente, "gravata da tagli e accantonamenti introdotti da precedenti leggi di bilancio". A preoccupare gli enti locali sono poi l’aumento dei costi per l’assistenza ai disabili, la norma sull’imposta di soggiorno, i costi di gestione dei nidi e la situazione del trasporto locale, "settore in forte sofferenza per l’aumento dei costi energetici, soprattutto nei centri piccoli e medi", fanno sapere.

Un allarme che arriva proprio nella stessa giornata della notizia relativa al definanziamento in manovra di 50 milioni per la linea C della metropolitana di Roma e altri 15 per la linea M4 della metro di Milano. Stessa somma in meno per la rete del trasporto rapido di massa tra Afragola e la metro di Napoli e la fornitura di treni.

Il Ministro Giorgetti

Agli aspetti legati alle infrastrutture si aggiungono anche i nodi relativi a "casa" e "sicurezza". Anci chiede così nuovamente "il raddoppio delle risorse del Fondo nazionale per l'assunzione di personale", anche in deroga, necessario per colmare la perdita di operatori di polizia locale. E sollecita l’avvio di un nuovo piano casa.

I Comuni comunque evidenziano che quest’anno non ci saranno ulteriori riduzioni di risorse e sottolineano positivamente "l'integrazione del fondo per i minori italiani, che sale a 250 milioni di euro; la stabilizzazione del fondo Centri Estivi a favore dei Comuni pari a 60 milioni; un fondo per il personale con 50 milioni per il 2027 e 100 milioni per il 2028 per il rinnovo contrattuale 2025-2027". Aspetto, quest’ultimo, che per i sindaci si tratta di "un primo passo".

Intanto, sempre in tema di manovra, si accende la polemica sui Livelli essenziali di prestazione (Lep). Per il candidato governatore della Puglia per il centrosinistra, Antonio Decaro, l’averli inseriti in manovra è di fatto "un dare piena attuazione all’autonomia differenziata, rivelandone finalmente il vero obiettivo", ovvero "creare un divario tra nord e sud".

Negli articoli che riguardano i Lep in materia di assistenza, sanità e istruzione, "è scritto chiaramente che questi devono essere garantiti nei limiti delle risorse già disponibili", ciò – avverte Decaro – "condanna i territori più deboli a restare prigionieri della spesa storica".

Il sindaco di Bari, Vito Leccese, si dice preoccupato: "le misure previste rischiano di compromettere la tenuta dei territori soprattutto nei settori che più di altri incidono sulla qualità dei servizi pubblici, già oggi erogati tra notevoli difficoltà".

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