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“Dal borgo al Belvedere” conquista Orio Canavese

Prima edizione da tutto esaurito per l’itinerario culturale che unisce dieci associazioni, musica, degustazioni e memoria collettiva

“Dal borgo al Belvedere”

“Dal borgo al Belvedere” conquista Orio Canavese

Un paese intero che cammina dentro la propria storia, tra voci, immagini e profumi. La prima edizione di “Dal borgo al Belvedere” ha superato ogni aspettativa, trasformando Orio Canavese in un laboratorio di memoria viva, dove il passato incontra la curiosità del presente. Un itinerario lento e partecipato, costruito dalla sinergia di dieci associazioni locali coordinate da Orium, con il sostegno del Comune e della Pro loco, e la collaborazione dell’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, che ha curato le degustazioni.

Domenica pomeriggio, complice il sole d’autunno, il paese si è riempito di passi, musica e racconti. Alle 15, dalla chiesa del Cuore Immacolato, è partito il cammino guidato dalla sindaca Sara Ponzetti, profonda conoscitrice della storia locale. Il suo racconto ha permesso ai partecipanti di riscoprire le opere del pittore Alfredo Levo, artista canavesano di rilievo, molto legato a Orio perché in alcune delle sue tele aveva coinvolto come modelli gli stessi abitanti del borgo. Una tappa che ha dato al percorso un tono intimo, quasi familiare, come se la pittura restituisse la voce di chi, in quelle immagini, continua a vivere.

Il viaggio è proseguito verso la chiesetta seicentesca di San Rocco, luogo simbolico per la comunità, dove i partecipanti hanno potuto gustare una prima selezione di prodotti locali, dai vini dei vignaioli di Orio ai formaggi e alle preparazioni tipiche offerte dalle aziende del territorio. Poi, il gruppo si è diretto verso il centro culturale che ospita la biblioteca civica, l’associazione Olva e la scalinata che conduce alla chiesa della Natività, fino ad arrivare al Belvedere, all’ombra dell’ex castello.

Durante l’itinerario, esponenti delle associazioni coinvolte hanno dato vita a una serie di racconti orali che hanno intrecciato aneddoti, storie d’emigrazione e memorie di guerra. Voci diverse, ma unite da un filo comune: la volontà di far rivivere la memoria collettiva di un paese che, nonostante le trasformazioni del tempo, conserva la sua identità. La biblioteca, cuore culturale di Orio, ha ospitato una mostra di fotografie, testi e documenti storici, insieme a un mercatino del libro usato che ha attirato lettori di tutte le età.

Chiesa San Rocco

Lungo il percorso, la colonna sonora è stata affidata al gruppo Venti di Musica, che ha animato le soste con brani dal vivo, regalando al pubblico momenti di leggerezza e riflessione. La chiusura, al Belvedere, è stata affidata alla corale di Bairo, che ha eseguito un concerto all’aperto di grande intensità emotiva, mentre l’associazione Wild Orio presentava una suggestiva esposizione di fotografie naturalistiche, testimonianza del legame profondo tra Orio e il suo paesaggio.

La sicurezza dell’intero percorso è stata garantita dal gruppo di Protezione civile, che ha accompagnato i visitatori lungo il tragitto, assicurando che tutto si svolgesse con ordine e serenità. Un’organizzazione impeccabile che ha permesso ai partecipanti di godere appieno del percorso senza intoppi.

Oltre a Orium, hanno preso parte all’iniziativa Farfalibro, la biblioteca civica, i gruppi Venti di Musica, Amici di San Rocco, Vignaioli di Orio Canavese, Masso Rabasso e Wild Orio: una rete di realtà che rappresenta il tessuto associativo del paese e che ha dimostrato come la collaborazione possa trasformarsi in motore culturale.

Il successo della manifestazione non si misura solo nel numero dei partecipanti, ma nel clima di condivisione che si è creato lungo il cammino. Ogni tappa è diventata un piccolo racconto, ogni sosta un pretesto per guardare con occhi nuovi luoghi familiari. L’obiettivo dichiarato dagli organizzatori era promuovere le bellezze architettoniche e i prodotti tipici di Orio Canavese, ma il risultato è andato oltre: un’esperienza capace di fondere cultura, memoria, paesaggio e convivialità.

L’iniziativa si inserisce nel solco di un crescente interesse per il turismo culturale lento, che in tutto il Canavese sta assumendo un ruolo sempre più strategico. Camminare tra le vie, ascoltare le storie, degustare i prodotti, riscoprire i luoghi sacri e le opere d’arte locali significa costruire un modello di valorizzazione sostenibile che parte dalle comunità stesse. L’esperienza di Orio dimostra che non serve un grande evento per attrarre pubblico: bastano una buona idea, passione e una rete di persone disposte a collaborare.

Molti partecipanti hanno sottolineato la cura con cui ogni dettaglio è stato pensato: dalla segnaletica ai punti di ristoro, dai racconti storici alla musica. Un equilibrio perfetto tra divulgazione e emozione, che ha trasformato la giornata in un viaggio corale, aperto a tutti. L’itinerario, oltre a riscoprire le opere di Levo e i luoghi simbolici del paese, ha permesso di riaffermare il valore del patrimonio locale, troppo spesso dato per scontato.

La sindaca Sara Ponzetti, al termine dell’evento, ha espresso grande soddisfazione per l’esito della manifestazione, definendola un esempio concreto di “comunità in cammino”. E non è un modo di dire: il successo di “Dal borgo al Belvedere” sembra già tracciare la strada per le prossime edizioni, con l’idea di ampliare il percorso, includere nuovi spazi e coinvolgere anche i paesi vicini.

A Orio Canavese, per un giorno, la cultura è tornata a essere esperienza diretta, un racconto collettivo fatto di passi, immagini e voci. E la sensazione condivisa è che questo sia solo l’inizio di un progetto destinato a crescere.

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