Cerca

Attualità

San Mauro, l’educazione finanziaria arriva in aula. Il nuovo progetto per le scuole medie

Un’iniziativa per formare giovani cittadini consapevoli e per colmare una delle più grandi lacune del sistema scolastico italiano

San Mauro, l’educazione finanziaria arriva in aula. Il nuovo progetto per le scuole medie

San Mauro, l’educazione finanziaria arriva in aula. Il nuovo progetto per le scuole medie (immagine di repertorio)

Come gestire un giorno i propri risparmi? Quanto vale veramente il denaro? Come funzionano le tasse? È iniziato così lunedì scorso, alla scuola media Pellico di San Mauro Torinese il progetto “Educare alla consapevolezza economica”, un percorso di formazione che coinvolge le classi terze e che proseguirà fino al 25 novembre.

L’iniziativa, promossa e sostenuta dal Comune, nasce dall’esigenza di portare tra i banchi di scuola un tema cruciale ma spesso dimenticato: l’educazione finanziaria. In un Paese dove la conoscenza economica di base resta tra le più basse d’Europa, insegnare ai ragazzi a comprendere il valore del denaro, la gestione delle risorse e il funzionamento dell’economia reale diventa una sfida culturale e sociale prima ancora che didattica.

Il progetto è curato da Kermasofia, un’impresa sociale e ente del Terzo Settore che da anni sviluppa percorsi di educazione civica, economica e ambientale per le scuole italiane. Gli esperti accompagneranno gli studenti in un viaggio alla scoperta del mondo economico, con lezioni interattive, giochi di ruolo e simulazioni che aiuteranno i ragazzi a comprendere concetti come risparmio, spesa, bilancio familiare e sostenibilità.

L’amministrazione comunale ha voluto sottolineare come l’educazione finanziaria sia oggi una delle competenze chiave per la cittadinanza attiva, parte integrante del percorso di crescita di ogni giovane. Sapere come gestire il proprio denaro, distinguere bisogni e desideri, comprendere il valore del lavoro e del risparmio, significa infatti costruire cittadini più responsabili e consapevoli delle proprie scelte.

L'incontro nelle scuole

La scuola Pellico, già da tempo impegnata in attività di educazione civica e alla legalità, ha accolto con entusiasmo la proposta. Non si tratta di insegnare contabilità o formule finanziarie, ma di far comprendere i meccanismi che regolano la vita quotidiana: come funziona un conto corrente, cosa significa contrarre un debito, perché il risparmio è importante, in che modo le decisioni economiche influenzano la collettività.

Gli studenti saranno invitati a riflettere su come spendono i propri soldi, su cosa significa fare una scelta sostenibile, su come si costruisce un bilancio personale. Attraverso esempi concreti e casi di vita reale, impareranno che dietro ogni decisione economica c’è un valore etico e sociale: dalla spesa quotidiana al risparmio energetico, dal consumo consapevole alla solidarietà.

L’esperienza si inserisce in un contesto nazionale in cui l’educazione finanziaria è ancora largamente assente nei programmi scolastici. In Italia, infatti, non esiste un’ora dedicata a questi temi nei curricoli obbligatori, nonostante le raccomandazioni dell’OCSE e della Commissione Europea, che da anni invitano gli Stati membri a introdurre percorsi di alfabetizzazione economica nelle scuole.

I dati parlano chiaro: secondo un’indagine della Banca d’Italia, solo il 30% dei giovani italiani tra i 15 e i 18 anni possiede una conoscenza di base dei concetti e dei termini economici fondamentali. La maggior parte tende a considerare il denaro come un’entità astratta, priva di collegamento con le dinamiche sociali.

In un mondo dove ogni scelta quotidiana — dal contratto telefonico all’uso dei social network, dal mutuo alla spesa alimentare — ha un impatto economico, la mancanza di consapevolezza può diventare un ostacolo concreto all’autonomia. Per questo il progetto “Educare alla consapevolezza economica” assume un valore educativo che va oltre la scuola: rappresenta un primo passo verso una nuova cultura della responsabilità.

L’approccio di Kermasofia parte da un presupposto semplice ma rivoluzionario: parlare di denaro non è un tabù, ma un atto di educazione civica. Nei suoi percorsi, l’impresa sociale adotta un metodo esperienziale che alterna lezioni teoriche e momenti di confronto. Gli studenti vengono coinvolti in giochi di simulazione che li mettono di fronte a scelte economiche quotidiane: pianificare una spesa, gestire un budget familiare, valutare i rischi di un prestito o gli effetti del consumo impulsivo.

Negli anni, Kermasofia ha realizzato decine di progetti in scuole piemontesi e lombarde, lavorando spesso in collaborazione con istituzioni locali e fondazioni bancarie. I risultati, secondo gli educatori, sono incoraggianti: i ragazzi imparano a ragionare in modo più critico, a confrontarsi sulle proprie abitudini di consumo e a comprendere il rapporto tra economia e valori personali.

Un altro aspetto importante del progetto riguarda la dimensione sociale ed etica dell’economia. L’educazione finanziaria, infatti, non si limita a insegnare a risparmiare, ma a capire le conseguenze collettive delle proprie scelte. Spiegare ai ragazzi come funziona un’economia sostenibile significa educarli anche al rispetto dell’ambiente, all’uso responsabile delle risorse e alla solidarietà.

Introdurre la cultura economica in età scolastica non significa sostituire le materie tradizionali, ma aggiungere una chiave di lettura del mondo reale. Insegnare a gestire un budget, a distinguere tra bisogni e desideri, a riflettere sul valore delle risorse, vuol dire educare a una forma di libertà concreta: quella di saper scegliere, pianificare e costruire il proprio futuro.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori