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San Mauro accende le fiaccole per Gaza: una marcia di luce sul Ponte Vecchio

Dopo la Messa a San Benedetto, la città si unisce in preghiera e silenzio per Gaza

San Mauro accende le fiaccole per Gaza: una marcia di luce sul Ponte Vecchio

San Mauro accende le fiaccole per Gaza: una marcia di luce sul Ponte Vecchio

L’11 ottobre 2025, dopo la Messa delle 18.30 celebrata da don Luca e concelebrata da don Stefano nella chiesa di San Benedetto, anche San Mauro ha avuto il suo corteo pro-Gaza.
Durante l’omelia, don Luca ha richiamato i fedeli a un sentimento dimenticato: la gratitudine. “Sembra che tutto ci sia dovuto”, ha detto. “Se solo fossimo capaci di dire un semplice grazie, di amare come Lui ha amato sulla Croce, tutto potrebbe cambiare.”

Poi, in silenzio assoluto e con le fiaccole accese, i partecipanti hanno attraversato il Ponte Vecchio, raggiungendo piazza dell’Abbazia, dove il silenzio si è interrotto per lasciare spazio a sette spunti di riflessione: i bambini, gli anziani, le donne, gli operatori sanitari, i giornalisti, i docenti e ricercatori, gli operatori umanitari.

“Siamo arrivati fin qui in silenzio”, ha detto la sindaca Giulia Guazzora, aprendo gli interventi in piazza. Poi, la voce si è fatta più dura: l’elenco degli orrori del conflitto ha scosso i presenti. Oltre 20 mila bambini morti, quasi la metà neonati. “I bambini di Gaza non hanno paura del buio, ma della morte”, è stato ricordato. Gli anziani vivono privati di sicurezza e dignità, mentre 28 mila donne e ragazze hanno perso la vita. L’acqua è un bene di lusso, le malattie dilagano.

Il 60% delle strutture sanitarie e scolastiche è stato colpito. Il cardinale Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, ha denunciato che per il terzo anno consecutivo i bambini sono privati del diritto all’istruzione. Intanto, 25 mila donne portano avanti la gravidanza senza assistenza, e i parti avvengono in tende o rifugi di fortuna.

Fra le vittime c’è Abel, medico di 43 anni, quindicesimo membro di Medici Senza Frontiere ucciso mentre attendeva l’autobus per andare al lavoro. Come lui, centinaia di colleghi e oltre 250 giornalisti hanno perso la vita nel tentativo di raccontare al mondo l’orrore.

Prima del congedo, un nuovo minuto di silenzio è stato dedicato a tutte le guerre, poi i ringraziamenti al Comune di San Mauro, a Libera e a tutte le associazioni che hanno collaborato.
Una fiaccolata silenziosa, ma impossibile da ignorare.

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