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Ucraina, i volontari di Castellamonte evacuano i residenti fragili dal Donbass sotto le bombe

L’associazione La Memoria Viva raggiunge la 69ª missione: l’appello di Roberto Falletti per non dimenticare il popolo ucraino

La solidarietà è il filo che unisce tutti i cuori

La solidarietà è il filo che unisce tutti i cuori (dal profilo FB Memoria Viva)

Nei dintorni di Kramatorsk, nel cuore del Donbass ucraino, la guerra continua a colpire la popolazione civile. In una delle tante case abbandonate tra le macerie, un anziano bisognoso di cure viene caricato su un’ambulanza, mentre la moglie lo saluta in lacrime sulla soglia. È una delle tante evacuazioni che in questi giorni stanno interessando i soggetti fragili della regione, dopo l’ordine delle autorità ucraine di lasciare le zone più esposte, ormai diventate linea del fronte.

A coordinare le operazioni umanitarie sul campo ci sono i volontari dell’associazione La Memoria Viva di Castellamonte, impegnata nella 69ª missione in Ucraina dal febbraio 2022, quando è iniziata l’invasione russa. Partiti ancora una volta dal Canavese, portano con sé farmaci, generi di prima necessità e soprattutto aiuto concreto a chi non può andarsene da solo.

Il fondatore dell’associazione, Roberto Falletti, ha lanciato un appello accorato: «Diamo la stessa attenzione a tutte le guerre affinché finiscano. Non lasciamo solo il popolo ucraino, non lasciamoli passare un altro inverno sotto le bombe russe.»

Parole che arrivano mentre l’attenzione mediatica internazionale si concentra sempre più sul conflitto in Medio Oriente, lasciando in secondo piano la crisi ucraina. Eppure, sul terreno, la situazione resta drammatica: villaggi evacuati, ospedali senza corrente e civili che continuano a vivere in rifugi improvvisati, tra le esplosioni quotidiane.

L’associazione canavesana prosegue la sua attività umanitaria con la stessa determinazione che l’ha contraddistinta fin dall’inizio della guerra. In questi anni ha portato aiuti, evacuato anziani e bambini, e documentato le condizioni di chi resiste nelle città devastate. La loro presenza, discreta ma costante, è diventata un punto di riferimento per molti centri locali e ospedali dell’est del Paese.

Mentre l’inverno si avvicina e il conflitto sembra lontano da una soluzione, il grido dei volontari di Castellamonte risuona come un monito: non dimenticare l’Ucraina, non dimenticare chi continua a vivere sotto i bombardamenti.

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