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Esercitazione dei Carabinieri a Robassomero: simulato un assalto armato con esplosivo

Impegnate unità specializzate dell’Arma, artificieri e cinofili. Obiettivo: testare tempi di reazione e coordinamento operativo

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All’alba di oggi, venerdì 10 ottobre 2025, lo stabilimento Eni di Robassomero, nel Torinese, è stato teatro di una maxi esercitazione dell’Arma dei Carabinieri. Un’operazione complessa, pianificata per mettere alla prova la capacità di reazione, il coordinamento e la prontezza delle forze dell’ordine in scenari di crisi ad alta intensità.

L’esercitazione, iniziata alle 7 del mattino, ha visto il coinvolgimento dei militari della Compagnia di Venaria Reale e di numerose unità specializzate del Comando Provinciale di Torino. Tra queste, le Aliquote di Primo Intervento (API) del Nucleo Radiomobile del capoluogo e le Squadre Operative di Supporto (SOS) del 1° Reggimento Carabinieri “Piemonte”, reparti addestrati per affrontare situazioni di emergenza caratterizzate da minacce armate o attentati terroristici.

A supporto dell’operazione, erano presenti anche i negoziatori, gli artificieri antisabotaggio e le unità cinofile, con la supervisione della Sezione Negoziazione e Consulenza Operativa del G.I.S. (Gruppo di Intervento Speciale), l’élite dell’Arma che interviene nei casi più delicati sul territorio nazionale.

Lo scenario messo in atto all’interno dello stabilimento Eni riproduceva un attacco armato con presa di ostaggi e minaccia di esplosione. Secondo la simulazione, un uomo armato era riuscito a entrare nell’impianto industriale accodandosi a un camion in ingresso, per poi barricarsi negli uffici con una presunta carica esplosiva.

Immagine di repertorio

La sequenza delle operazioni è stata gestita con la massima professionalità: i militari hanno circondato l’area, isolando il presunto attentatore e avviando la negoziazione. Successivamente, grazie all’intervento congiunto delle squadre operative, la situazione è stata risolta con successo.

Determinante anche il contributo del Nucleo Cinofili di Volpiano, il cui cane anti-esplosivo ha individuato il finto ordigno nascosto all’interno dei locali. Gli artificieri antisabotaggio hanno poi proceduto al disinnesco controllato, completando l’operazione in totale sicurezza.

L’esercitazione aveva come finalità quella di verificare e migliorare le procedure operative, testando la capacità di intervento in situazioni reali di emergenza. In particolare, si è voluto valutare la rapidità di impiego delle unità, le procedure d’ingaggio, il coordinamento tra i reparti e la gestione delle comunicazioni in contesti complessi.

Il sito industriale Eni, messo a disposizione per l’addestramento, ha consentito di riprodurre uno scenario realistico in un contesto ad alto rischio, permettendo ai reparti di acquisire ulteriore esperienza nella gestione di crisi operative di tipo terroristico o criminale.

Esercitazioni come quella di Robassomero fanno parte del programma nazionale di formazione e aggiornamento tattico dell’Arma dei Carabinieri, volto a garantire la massima preparazione del personale impegnato quotidianamente sul territorio. L’obiettivo è consolidare la capacità di reazione e la collaborazione tra le varie componenti operative, per affrontare con efficacia situazioni potenzialmente drammatiche.

Il Comando Provinciale di Torino ha sottolineato come la cooperazione tra le unità specialistiche – dalle API alle SOS, fino agli artificieri e ai cinofili – rappresenti la chiave per una risposta tempestiva ed efficace alle minacce moderne.

L’esercitazione, durata diverse ore, si è conclusa con il pieno raggiungimento degli obiettivi operativi e con la soddisfazione dei vertici dell’Arma per la sinergia dimostrata tra reparti.

Immagine di repertorio

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