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Nel Canavese il tempo vale oro. Ma qui si scambia, non si compra: la rivoluzione silenziosa della Banca del Tempo

A Rivarolo Canavese, un’associazione trasforma le ore in solidarietà: insegnanti, studenti e pensionati mettono a disposizione tempo, competenze e ascolto in una rete che abbatte le differenze e ricostruisce il senso di comunità

La presidente fondatrice dell'Associazione Banca del Tempo del Canavese

Milena Goi

In un periodo in cui ogni minuto sembra avere un prezzo e la velocità è diventata una misura di valore, nel Canavese prende forma un esperimento sociale controcorrente: la Banca del Tempo del Canavese. Non è beneficenza, né un baratto, ma un sistema organizzato di scambio basato su un’unica moneta: le ore. L’associazione, nata nel 2019 a Rivarolo Canavese, costruisce giorno dopo giorno una rete silenziosa ma solida di aiuto reciproco, competenze condivise e relazioni di comunità.

Il principio è semplice: un’ora di pulizia vale come un’ora di lezione di musica o di compagnia. Tutti i gesti hanno lo stesso peso, indipendentemente dal ruolo sociale o dal reddito di chi li compie. A coordinare oggi l’associazione è Rossella Ganga, insegnante e socia, eletta presidente nel marzo 2025 dopo Milena Goi, imprenditrice e fondatrice della Banca del Tempo.

L’idea, spiega Goi, nasce da esperienze di solidarietà nate in Inghilterra negli anni ’80 e da esempi visti a Torino, ma trova la sua spinta decisiva nel 2018, dopo una grave malattia. “Ero arrabbiata e determinata. Vedevo ragazzi demotivati e, da imprenditrice, sapevo che nei momenti di difficoltà si trovano le energie per reagire”, racconta. Con l’aiuto di un’amica — oggi ancora nel direttivo — l’idea si è trasformata in associazione. “I soci fondatori, molti dei quali insegnanti, hanno creduto nel progetto sin dall’inizio, coinvolgendo amici e anche i sindaci di Favria e Rivarolo”, ricorda Goi.

Alla base del modello c’è la reciprocità. “Nella Banca del Tempo chi partecipa non è mai in debito, ma sempre attivo”, spiega. “Un anziano può raccontare la propria vita in cambio di un aiuto pratico: è un modo per sentirsi parte di una comunità viva e utile.”

L’attuale presidente Rossella Ganga sottolinea come l’obiettivo dell’associazione sia “creare spazi di scambio di tempo, aiuto e competenze, rafforzando relazioni e solidarietà”. La Banca del Tempo del Canavese fa parte di una rete nazionale di realtà analoghe, già ampiamente diffuse in Italia. “È un modo diverso, ma con radici antiche, di vivere la collaborazione. Qui la moneta è il tempo: niente interessi, niente debiti. Si tiene conto solo delle ore donate e ricevute.”

Il principio è universale: “Tutti hanno qualcosa da offrire e tutti hanno bisogno di qualcosa. Un’ora del mio tempo vale un’ora del tuo”, spiega Ganga. Gli esempi sono concreti: uno studente offre lezioni di inglese in cambio di ripetizioni di storia, qualcuno aiuta a fare la spesa, un altro si occupa del gatto di un vicino. Gli scambi sono infiniti, ma tutti mediati dall’associazione, che garantisce equilibrio e fiducia.

Il valore della convivialità

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Le attività in compagnia

L’attività, però, non si limita agli scambi individuali. La Banca del Tempo è diventata anche un presidio sociale, capace di intercettare bisogni e costruire legami. Tra le iniziative fisse c’è il corso di italiano per stranieri alla biblioteca di Favria, coordinato dalle socie Anna Bracco e Stefania Bruno, pensato non solo come spazio di apprendimento ma come luogo d’incontro. L’impegno si estende anche alle scuole, con progetti rivolti agli studenti delle medie Gozzano di Rivarolo, e con iniziative di sostegno economico alle famiglie, come i mercatini dei libri scolastici usati.

Nel 2022 è nato anche il Gasnavese, il gruppo di acquisto solidale promosso dai soci. Le consegne si svolgono ogni venerdì al salone pluriuso di Favria. “Riuniamo famiglie attente alla sostenibilità ambientale e al consumo etico”, spiega Ganga. “In futuro vorremmo introdurre momenti di formazione sulla finanza etica.”

Non manca nemmeno l’impegno sul fronte digitale: “Molti di noi sono insegnanti, e per questo promuoviamo la cittadinanza digitale tra i giovani, aiutandoli a usare consapevolmente i social”, spiega la presidente. L’associazione si è aperta anche a esperienze interculturali, come quella di una volontaria arrivata dal Sud America che, dopo aver imparato l’italiano grazie ai corsi della Banca del Tempo, è oggi responsabile della pagina Instagram dell’associazione pur vivendo in Trentino. “È un esempio di come l’interscambio arricchisca tutti”, osserva Ganga.

 

Il suo impegno è nato proprio durante la pandemia: “L’associazione era attiva da un anno e ho deciso di dare una mano. Da lì non mi sono più fermata. Dopo quattro anni sono stata eletta presidente, un ruolo che considero una responsabilità ma anche un’occasione per far crescere la comunità.”

Ogni 11 ottobre, la Giornata Nazionale delle Banche del Tempo celebra un valore che non conosce crisi: quello del tempo condiviso. Come ricorda la fondatrice Milena Goi, “nella Banca del Tempo ogni ora vale allo stesso modo, che tu insegni musica o pulisca un garage”.

In un territorio come il Canavese, la Banca del Tempo rappresenta una forma moderna di buon vicinato: una rete concreta di sostegno, che unisce generazioni diverse e restituisce senso al tempo dedicato agli altri. Non solo un modo per rispondere ai bisogni quotidiani, ma anche un investimento collettivo per il futuro.

Per chi vuole saperne di più, può trovare i contatti sul sito del comune di Rivarolo Canavese e sulla sua pagina instagram banca del tempo canavese .

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