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Gassino Torinese
08 Ottobre 2025 - 13:18
Madonna del Terizio, Gassino punta al FAI per restaurare gli affreschi (foto di repertorio)
Ha attraversato secoli di storia, silenzi e intemperie. Ora la chiesa della Madonna del Terizio, uno dei luoghi più antichi e identitari di Gassino Torinese, è pronta a rinascere. Dopo le 4.321 firme raccolte nella campagna nazionale “I Luoghi del Cuore”, la comunità ha deciso di fare un passo in più: candidare la chiesa al bando del Fondo Ambientale Italiano (FAI) per il restauro degli affreschi interni, da anni in stato di degrado.
Un gesto che non è solo simbolico, ma rappresenta l’inizio concreto di un percorso di valorizzazione e tutela per uno dei beni più preziosi della collina torinese.
Alla base della candidatura c’è un lavoro di squadra che unisce istituzioni e mondo associativo. Il progetto è stato promosso dal Comitato per la valorizzazione della chiesa del Terizio, nato proprio per salvaguardare e rilanciare il sito. Ne fanno parte il Comune di Gassino Torinese, il Gruppo FAI Colline dal Po al Monferrato, la Pro Loco, il Centro Studi Colline del Po, l’Associazione CaCO3 + Ga Amici del Calcare, l’Archivio Fotografico Lovazzano e la redazione di “Storie e Genti di Collina – Forno delle Culture”.
Un’alleanza che dimostra quanto la tutela del patrimonio locale possa diventare una responsabilità collettiva. Negli ultimi mesi, il gruppo ha completato e inviato al FAI tutta la documentazione necessaria per la candidatura, con l’obiettivo di ottenere i fondi destinati al restauro.
Il progetto di rilancio del Terizio nasce dal successo ottenuto nel 2023 con la partecipazione a “I Luoghi del Cuore”, l’iniziativa del FAI che premia i beni più amati dagli italiani. Con oltre 4.300 firme, la chiesa si è classificata tra i siti più votati del territorio torinese, superando ogni aspettativa.
Quel risultato ha dato slancio alla nuova sfida: accedere ai finanziamenti dedicati alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali. L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: recuperare gli affreschi interni, gravemente compromessi da infiltrazioni, umidità e anni di mancata manutenzione, e restituire alla chiesa il suo valore artistico e spirituale.
La Madonna del Terizio è molto più di un edificio religioso: è un frammento di storia viva. Le sue origini risalgono tra il VII e l’VIII secolo, quando in quell’area sorgeva una cappella dedicata a Santa Maria, citata in un documento del vescovo Landolfo di Torino tra il 1010 e il 1037.
Nei secoli successivi la chiesa venne ampliata, fino a divenire proprietà della famiglia Terizio, banchieri torinesi che nel Quattrocento la donarono alla Comunità di Gassino.
A quella donazione era legato il “Beneficio del Terizio”, un fondo di rendite durato fino ai primi anni dell’Ottocento. La chiesa, nota anche come “Madonna Grande”, è rimasta nel tempo un punto di riferimento per la vita religiosa e civile del paese. Oggi, dietro quelle mura segnate dal tempo, si cela un patrimonio di memorie che la comunità non vuole perdere.
Le pareti interne conservano ancora affreschi di pregio, ma in condizioni ormai critiche. Il progetto candidato al FAI prevede interventi di restauro conservativo, pulitura, consolidamento e ricostruzione delle parti danneggiate, secondo metodologie approvate dalle Soprintendenze. L’obiettivo è restituire agli ambienti il loro equilibrio originario, proteggendo le superfici pittoriche e migliorando la fruibilità del sito.
Accanto al restauro, il progetto include azioni di valorizzazione culturale: visite guidate, materiali informativi, percorsi didattici e strumenti multimediali per raccontare la storia della chiesa e del territorio. Un modo per trasformare il Terizio in un luogo di cultura e incontro, aperto a cittadini, scuole e turisti.
Negli ultimi mesi la chiesa è tornata al centro dell’attenzione grazie a camminate culturali, visite e iniziative pubbliche organizzate dalle associazioni del territorio. Eventi che hanno contribuito a riavvicinare i cittadini al loro patrimonio, riscoprendo un bene spesso dimenticato. La partecipazione è stata ampia e spontanea, segno di un attaccamento profondo che va oltre la dimensione religiosa.
Il recupero del Terizio rappresenta così un modello virtuoso di partecipazione civica e di sinergia tra pubblico e privato.
Un progetto che parte dal basso ma guarda lontano, convinto che la tutela del passato sia una forma concreta di investimento nel futuro.
Ora tutto dipende dall’esito del bando FAI. Se la candidatura verrà accolta, la chiesa della Madonna del Terizio potrà finalmente beneficiare di fondi dedicati al restauro degli affreschi e alla valorizzazione dell’intero complesso.
Un risultato che darebbe nuova vita a uno dei simboli storici di Gassino e dell’intera collina torinese.
Ma, al di là del verdetto, la vera vittoria è già arrivata: quella di una comunità che si è ritrovata unita attorno a un obiettivo comune — salvare un pezzo della propria storia. E se le pietre del Terizio potessero parlare, racconterebbero proprio questo: che la memoria, quando è condivisa, può ancora rinascere.
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