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Da New York a Cuorgnè: il Pinelli porta sul palco compagnie internazionali

La nuova stagione partirà il 3 ottobre con un cartellone ricco e variegato

Da New York a Cuorgnè: il Pinelli porta sul palco compagnie internazionali

Da New York a Cuorgnè: il Pinelli porta sul palco compagnie internazionali

Sta per iniziare la seconda stagione al Teatro Pinelli di Cuorgnè: il primo appuntamento è per venerdì 3 ottobre alle 21.
Come già lo scorso anno, la presentazione è avvenuta metà settembre, per la precisione domenica 14, offrendo un pomeriggio ed una serata di spettacoli e spezzoni di spettacoli molto diversi tra loro, destinati ad un pubblico variegato e programmati un po’ in piazza Boetto, all’esterno del teatro, un po’ all’interno. Il tutto gratuitamente e senza necessità di prenotazione. Dalle 17 alle 19 protagonisti sono stati i bambini, poi è toccato agli adulti: “Music in the air” e “Introduzione al Balfolk- Laboratorio di danze popolari” all’aperto mentre all’interno si susseguivano le “visite spettacolari” alla scoperta delle aree normalmente non aperte al pubblico.

Visite precedute da un’introduzione, comodamente seduti sulle poltrone della platea. L’istrionico Luigi Orfeo, uno dei direttori dell’associazione SmartFools, che gestisce il Pinelli, ha tracciato un bilancio di questo primo anno di attività per poi passare a raccontare la storia del teatro e le sue vicissitudini recenti. “Dopo quarant’anni di chiusura, nella prima stagione abbiamo dovuto affrontare due problemi. Il primo era far riprendere alle persone l‘abitudine di andare a teatro, perché due generazioni erano cresciute senza nemmeno sapere che ce ne fosse uno. Il secondo era convincere le compagnie che qui c’era un teatro! Sicuramente c’era da dare spazio alle realtà del territorio ma bisognava anche offrire un respiro più ampio, far vedere cosa si metteva in scena altrove. Era stato complicato mettere insieme un cartellone, vista anche la limitatezza del budget, ed avevamo cominciato con i nostri spettacoli ma già a fine anno eravamo riusciti a far salire su questo palco una compagnia che fino a pochi giorni prima era impegnata in repliche a New York. Per noi è stato motivo di grande orgoglio anche perché lo spettacolo era bellissimo, il pubblico lo ha notato ed è tornato. Non è vero che gli spettatori si accontentano di qualunque cosa venga loro proposta”. Tornando al presente ha proseguito: “Grazie ai risultati lusinghieri (abbiamo staccato 1500 biglietti) ed alla collaborazione con Piemonte dal Vivo, riusciremo a portare qui delle compagnie che altrimenti qui non sarebbero mai arrivate”.

Orfeo è quindi passato a descrivere il Teatro Pinelli, con l’entusiasmo che coglie tutti gli attori quando entrano in questo piccolo gioiello di provincia ma anche precisando alcuni aspetti che forse i non addetti ai lavori tendono a sottovalutare. “Bello vero? – ha esordito – Guardatelo! …Bello quanto inutile!”.

La frase non era una provocazione fine a sé stessa. Ha infatti spiegato: “Questo bellissimo teatro, senza la presenza degli esseri umani, sarebbe una bomboniera inutile, un contenitore vuoto, uno spreco di bellezza. Al cinema possono anche non esserci spettatori, il film va avanti lo stesso. Per noi non è così: si può fare teatro in qualunque luogo ma occorre che si stabilisca una relazione fra attori e pubblico”.

La storia del teatro cuorgnatese molti ormai la conoscono ma non tutti: nato come chiesa conventuale, trasformato in edificio civile in età napoleonica, divenne teatro nel 1886. “Fremevo dalla curiosità di scoprire quale fosse stato il primo spettacolo ma non ho trovato alcuna documentazione. Si sa solo che durante il Carnevale venne messo in scena il “Don Giovanni” di Mozart, perché questo era anche teatro d’opera. Si dice che il suo spirito aleggi ancora nei sottotetti e chissà se stasera non riusciremo ad accalappiarlo”. Detto fatto, durante la visita il don Giovanni si è materializzato, nei suoi sontuosi abiti settecenteschi e con la voce del basso Andrea Goglio. Poco dopo, ridiscendendo verso le gallerie, è comparsa anche la Violetta della “Traviata” di Verdi (Ilaria De Santis) a deliziare i presenti con una breve ma intensa esibizione.

Ridiscesi in platea, all’interessante e divertente Laboratorio di Canto Corale tenuto da Alessandra Torrani sono seguiti altri stralci di spettacoli sia lirici che di prosa.

STAGIONE 2025-2026 DEL TEATRO PINELLI. DATE E TARIFFE

Rispetto allo scorso anno, nel quale il meccanismo era da rodare, il programma degli spettacoli al Teatro Pinelli è stato fissato fin d’ora per l’intera stagione e gli appuntamenti per gli adulti sono stati opportunamente spostati dal pomeriggio alla sera e dalla domenica al venerdì. Come nel 2024-2025 si alterneranno prosa e musica, testi comici ed altri poetici. Chi ama i classici greci, dopo “Le Troiane” di Euripide che aveva aperto la stagione nel 2024, questa volta si potrà godere una commedia di Aristofane: il 13 febbraio andrà in scena il “Pluto”.

Gli spettacoli avranno cadenza variabile: 3 e 17 ottobre, 7 e 21 novembre, 19 dicembre, 30 gennaio, 13 febbraio, 6 e 20 marzo, 11 aprile. Sono tutti dei venerdì (tranne l’ultimo che cadrà di sabato), e tutti alle 21. Quelli per i piccoli avranno invece inizio sabato 25 ottobre per proseguire il 15 e 29 novembre, il 20 dicembre, il 7 e 21 febbraio, il 14 e 28 marzo sempre alle 17.

Per gli adulti, il costo del singolo spettacolo è di 20 euro in platea (ridotto 16 euro), di 15 euro (ridotto 12) nel 1° ordine della galleria; 10 euro (8 se ridotto) nel 2° ordine di galleria. Il carnet di 3 spettacoli a scelta ha un costo di 54 euro (ridotto 42); il carnet di 5 spettacoli a scelta 90 euro (70 ridotto). Le riduzioni riguardano i disabili, gli under 25, i tesserati Arci e di Smart Opera, i possessori di Carta Effe, Feltrinelli, AIACE.

Per gli spettacoli dedicati alle famiglie il biglietto è unico e non vi sono differenze di costi tra platea e gallerie: sono uniformati 10 euro. Si possono acquistare on-line sul sito www.teatropinelli.it; presso la Biblioteca Civica il giovedì prima di ogni spettacolo dalle 15 alle 18; direttamente in teatro, due ore prima degli spettacoli.

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