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Vannacci vuole la Decima Mas a scuola: Ravetti sbotta, “Così non posso continuare”

Il presidente del Comitato Resistenza e Costituzione accusa il centrodestra piemontese: insegnare le gesta di chi combatteva coi nazisti è un insulto alla memoria dei partigiani. “Se questa è la linea, il mio ruolo non ha più senso”.

Vannacci vuole la Decima Mas a scuola: Ravetti sbotta, “Così non posso continuare”

Vanacci (foto Imagoeconomica)

Non bastavano le uscite su “normali” e “anormali”, adesso Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega ed europarlamentare, ha deciso di alzare l’asticella del grottesco. La sua ultima idea? Portare nelle scuole la storia della Decima Mas, l’unità d’assalto della Marina che, dopo l’8 settembre 1943, abbandonò ogni parvenza di dignità per arruolarsi con la Repubblica Sociale Italiana, combattendo al fianco dei nazisti e sporcandosi le mani di sangue in rastrellamenti ed eccidi di partigiani.

Insomma, roba che al massimo potrebbe finire in un manuale di orrori da non ripetere. E invece Vannacci la propone come materia scolastica. Prossima tappa? La Settimana Enigmistica con le SS tra i “giochi di logica” o la lezione di educazione civica a cura di un avatar di Mussolini.

A mettere un freno alla deriva revisionista ci ha pensato Domenico Ravetti, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione del Piemonte e vicepresidente del Consiglio regionale. La sua reazione è stata netta: “Arrivare a proporre come modello per gli studenti le imprese della Decima Mas per me non è tollerabile. E non credo possa esserlo per il Comitato che da decenni porta nelle scuole i valori della Resistenza e della Costituzione”.

Domenico Ravetti

Domenico Ravetti

Tradotto in linguaggio meno istituzionale: se qualcuno a Palazzo Lascaris pensa davvero che i ragazzi debbano studiare le gesta di chi stava con i nazisti, allora siamo messi peggio di quanto immaginassimo.

Ravetti, infatti, non esclude di mollare la presidenza: “Se qualche partito o gruppo consiliare iscritto al Comitato intende assurgere ad esempio valoriale la Decima Mas, allora dovrò riflettere sull’utilità del mio impegno istituzionale”.

E qui si apre il vero nodo politico. Il Comitato Resistenza e Costituzione è nato per essere un luogo unitario, ma ora il presidente lancia un ultimatum al centrodestra piemontese: o si resta fedeli ai valori dell’antifascismo, oppure si butta via mezzo secolo di lavoro, consegnando alle scuole un racconto capovolto della Storia.

Il paradosso è servito: quelli che per decenni sono stati definiti “i veri eroi e patrioti”, cioè i partigiani, rischiano di essere messi in secondo piano rispetto a chi, con la Decima Mas, combatteva contro di loro per difendere l’occupazione nazista. Una riscrittura talmente surreale che nemmeno Orwell ci avrebbe creduto.

Ora la palla passa al centrodestra piemontese. Vorranno davvero farsi ricordare come quelli che hanno sdoganato la Decima Mas nelle scuole? O preferiranno fermarsi un attimo prima di consegnare la didattica italiana al ridicolo internazionale? Perché di ridicolo, questa volta, ce n’è già a sufficienza.

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