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Stefano Saccotelli di San Giorgio Canavese debutta ne “I delitti del BarLume”

Domenica 28 settembre alle 21:30 l’attore torinese, canavesano d’origine e valdostano d’adozione, è nel primo episodio in chiaro della dodicesima stagione: un ruolo “di puntata” accanto a Filippo Timi e a un cast di fuoriclasse, tra lavorazione sul dialetto, nuovi progetti in Rai e una tournée natalizia che riparte da Alba

Stefano Saccotelli

Stefano Saccotelli di San Giorgio Canavese debutta ne “I delitti del BarLume”

Il primo appuntamento è fissato: domenica 28 settembre, ore 21:30, su TV8. La dodicesima stagione de “I delitti del BarLume” arriva in chiaro e nel debutto c’è il volto di Stefano Saccotelli, nato a Torino, di San Giorgio Canavese, cresciuto artisticamente tra Piemonte e Valle d’Aosta. Interpreta un pastore valdostano nell’episodio “Non è un paese per bimbi”, attorno a una compravendita di gregge affidata a Massimo (Filippo Timi). «Considero un traguardo importante aver preso parte a una delle serie storiche della nostra tv: è un onore dividere la scena con artisti come Alessandro Benvenuti, Corrado Guzzanti, Lucia Mascino, Stefano Fresi e il torinese Michele Di Mauro», racconta Saccotelli, che parla di “tradizione” BarLume con gratitudine e pragmatismo.

L’occasione nasce “in orbita” da qualche stagione: «Quando il mio agente mi ha avvisato che cercavano un attore della Valle d’Aosta ho colto la palla al balzo: provino su parte e ruolo ottenuto». A fare la differenza, spiega, è stato il lavoro sulla parlata locale: «Ho voluto omaggiare lingua e cultura valdostana, seppure dentro la natura comica del personaggio». Un lavoro di fino curato con l’aiuto di amici e colleghi conosciuti in dodici anni sul territorio, lo stesso in cui Saccotelli si è fatto notare nella web-sitcom “Kul Senter” e come Cédric in “Le vol d’Anouk” (Rai Vd’A, regia di Michele Peyretti con Monte Bianco Droni). Un percorso che incrocia musica, cinema “artigiano” e scena tv, fino alla chiamata della produzione Palomar.

Dalla Versilia televisiva alla pianura emiliana: martedì 19 novembre Saccotelli torna in prima serata su Rai2 con “Estranei”, otto episodi in quattro serate, noir-poliziesco ambientato tra Correggio e Novellara. «Per ragioni contrattuali posso dire solo che il mio personaggio avrà nome e cognome e che nel settimo episodio firmerà rivelazioni importanti», spiega. La serie si ispira a un fatto di cronaca che ha segnato il dibattito nazionale, e l’attore dovrà misurarsi con un’altra sfida linguistica: la cadenza emiliano-romagnola, diversa ma non meno rigorosa del timbro valdostano preparato per BarLume. È un percorso coerente con la sua idea di mestiere: radicamento nei luoghi, ascolto delle comunità, precisione nelle inflessioni.

Il terzo capitolo è teatrale e sa di Natale: da venerdì 8 novembre Saccotelli riparte dal Teatro Sociale di Alba per l’ottavo anno di tour del musical “A Christmas Carol” con la torinese Compagnia BIT. «Sono orgoglioso di proseguire questa avventura nei principali teatri italiani: è un gruppo straordinario», dice. Un titolo “classico” che gli ha dato continuità scenica, ritmo e una relazione diretta con il pubblico, utile anche in tv: tempi, pause, cambio di registro in corsa, la manutenzione quotidiana dell’attore di compagnia.

Saccotelli tiene insieme identità e mobilità: radici canavesane, anni di lavoro in Valle d’Aosta, set e palchi che cambiano geografia ma non metodo. BarLume gli offre un biglietto di ingresso popolare, Estranei promette un profilo più teso e investigativo, la tournée consolida la tenuta attorale nel lungo periodo. Nel mezzo c’è la cura delle parlate e l’ossessione per il dettaglio: suoni, posture, lessico. È il modo più diretto per restare credibili quando il personaggio abita una comunità reale. E quando, dal balcone del piccolo schermo, a scendere in piazza non è solo un ruolo ma un accento, una memoria, un territorio intero.

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