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Traves accende il suo primo Folk Fest tra fuoco, musica e antiche tradizioni

Dalla boscoterapia al concerto degli Ataraxia, la prima edizione del festival conquista il pubblico nonostante il meteo incerto. Già annunciata la seconda edizione per l’estate 2026

L'artista Altered_Flow durante la sua esibizione

L'artista Altered_Flow durante la sua esibizione

Un debutto coraggioso e ricco di suggestioni, quello della prima edizione di “Ancestralia – Traves Folk Fest”, andata in scena sabato 13 settembre. Nonostante alcune difficoltà organizzative dettate da imprevisti non riconducibili all’organizzazione, la giornata è stata un’esperienza intensa, tra musica, tradizioni celtiche e natura.

La mattinata è partita in salita per gli organizzatori, fra l’assenza forzata dell’arpista Martina Merlo, costretta a rinunciare per motivi di salute, alcune defezioni di espositori alla “Fiera dell’Artigianato della Tradizione Ancestrale” e un clima incerto. La squadra organizzativa ha però saputo reagire prontamente, scongiurando il rischio di trovarsi con il programma compromesso. La fiera è stata spostata al coperto nella pista di pattinaggio e a sostituire l’arpa di Martina, è entrato in scena lo handpan di Livio che col suo suono suadente ha accompagnato lo spettacolo di fuochi.

La giornata è così decollata regolarmente, con l’apertura della Fiera e dell’area ristoro “Il Ristoro dei Viandanti”, che hanno visto un buon riscontro già dal mattino, fra espositori soddisfatti e pubblico incuriosito. Tra i momenti più apprezzati, le dimostrazioni del gruppo di rievocazione storica Drekaher e l’incontro ravvicinato con il gufo Airon, amatissimo soprattutto dai bambini.

Il gufo Airon

Nel pomeriggio, spazio all’approfondimento culturale e alla natura, con la passeggiata di Boscoterapia guidata da Debora Iq Bèllarot nei boschi di Tese e la sua conferenza “Celti e Boschi Sacri a Traves”, che ha registrato il tutto esaurito.

La serata si è accesa con la performance di fuoco di Silvia, in arte Altered_Flow, che ha incantato il pubblico sulle note ipnotiche dell’handpan. Il gran finale è arrivato con gli Ataraxia, storico trio emiliano, che ha regalato al pubblico “Ode ad Afrodite”, un concerto emozionante, illuminato da centinaia di candele a led. Per oltre un’ora e mezza il pubblico ha viaggiato tra nuove composizioni e brani senza tempo, fino a un bis che ha visto Silvia tornare in scena improvvisando con i suoi fuochi sulle note della band, creando un momento magico e irripetibile.

Il bilancio, spiegano gli organizzatori Roberto Alessandro Filippozzi, ideatore e direttore artistico, e Sara Sartoris, vicesindaco di Traves, è positivo: “Ci aspettavamo più pubblico, ma il meteo non ci ha aiutati. Nonostante questo, l’evento ha saputo attrarre persone anche da fuori regione: dalla Lombardia, ma anche da molto più lontano, come una coppia arrivata addirittura da Potenza. Per essere una prima edizione, non possiamo che dirci soddisfatti”.

A colpire i presenti è stata soprattutto la cura e la visione del progetto, che non si è limitato ad essere un semplice festival, ma è stata un’esperienza che ha unito musica, artigianato, natura e tradizioni ancestrali. Lo confermano anche le parole degli stessi Ataraxia, che hanno descritto la loro esperienza come “intima, spontanea, segnata da rapporti umani autentici e da un’atmosfera unica, in armonia con boschi e montagne circostanti”.

Guardando al futuro, gli organizzatori annunciano già che è in programma una seconda edizione, prevista per l’inizio dell’estate 2026, probabilmente a cavallo tra giugno e luglio.

Il concerto del gruppo Ataraxia

La suggestiva esibizione di Silvia, in arte Altered_Flow

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