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19 Settembre 2025 - 21:45
Alzheimer a casa di 4 milioni italiani. Il 21 settembre, una rete di psicologi pronti a offrire 10 ore di colloqui gratuiti...
Ogni giorno in Italia, oltre 4 milioni di persone vivono in prima persona l'impatto dell'Alzheimer: non solo una malattia della memoria, ma una vera emergenza sociale. Ai circa 1,1 milioni di pazienti con demenza si aggiungono almeno 3 milioni di caregiver familiari, oltre il 70% di sesso femminile, spesso lasciati soli ad affrontare un peso enorme, con gravi ripercussioni sulla salute psicologica, fisica ed economica.
Proprio per questo, in occasione della Giornata mondiale dell'Alzheimer del 21 settembre, la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot) sottolinea l'urgenza di garantire sostegno ai caregiver: il 40% di loro sviluppa sintomi di ansia o depressione e, a complicare la situazione, lo stigma sociale porta molte famiglie a percepire la diagnosi come una condanna da nascondere, restando isolate e prive di supporto. "Servono comunità dementia-friendly, capaci di accogliere e non isolare; sostegno psicologico e servizi domiciliari strutturati per i caregiver - afferma Lorenzo Palleschi, presidente della Sigot - La speranza nei farmaci innovativi è importante, ma non sufficiente".
Tra le iniziative di supporto, l'Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer), metterà a disposizione il 21 settembre, una rete di psicologi pronti a offrire 10 ore di colloqui gratuiti, che si svolgeranno in streaming dalle 9 alle 19 e avranno una durata di 45 minuti, da prenotare online. Nel corso della giornata, sarà inoltre attiva anche la Linea verde Alzheimer di Aima e il numero fisso 02 89406254 per un totale di quattro linee telefoniche.
A conferma del valore degli interventi riabilitativi e psicosociali accanto ai farmaci, anche il Rapporto Mondiale Alzheimer 2025 e le linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità. "È necessario un vero cambiamento culturale - spiega Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer commentando il report - in un Paese dove i costi complessivi della demenza superano i 23 miliardi di euro l'anno, di cui oltre il 60% a carico diretto delle famiglie, investire nella riabilitazione e nel supporto non è solo un dovere etico, ma anche una scelta strategica e sostenibile per il nostro futuro".
La ricerca scientifica sta facendo progressi importanti, ma ancora non risolutivi, l'immunoterapia con anticorpi monoclonali anti-amiloide ha mostrato capacità di rallentare il declino cognitivo in alcuni pazienti, ma solo in misura contenuta. Tra le priorità individuate: accesso ai percorsi riabilitativi e training cognitivi, esercizio fisico, attività creative, terapia della reminiscenza, sviluppo della teleriabilitazione e formazione dei terapisti.
"La riabilitazione restituisce un senso di identità e di intenzionalità: anche i più piccoli progressi possono trasformare una vita - dichiara Paola Barbarino, Ceo di Alzheimer's Disease International - Con il giusto supporto si può vivere bene per molti anni dopo la diagnosi".
In Italia i casi di demenza sono circa 700mila con Alzheimer a cui si aggiungono 800mila persone con segni di deterioramento cognitivo lieve. La prognosi media della malattia di Alzheimer è di 12 anni.
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