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Piemonte, dall’estate all’autunno: l’anticiclone cede il passo a piogge e neve

Ultimo assaggio d'estate in Piemonte, poi brusco passaggio autunnale: sabato ancora caldo, da domenica temporali e lunedì-martedì forte peggioramento con calo termico, neve in quota e rischio idrogeologico

Piemonte, dall’estate all’autunno

Piemonte, dall’estate all’autunno: l’anticiclone cede il passo a piogge e neve

Il Piemonte si appresta a salutare un ultimo scorcio di estate con temperature ancora pienamente estive, ma l’orizzonte meteorologico preannuncia un repentino cambio di scenario. Venerdì 19 settembre ha offerto un clima caldo e stabile, con massime diffuse tra 27 e 29°C in pianura e punte di circa 20°C a 2.000 metri di quota. Lo zero termico si attestava intorno ai 4.500 metri, mantenendo condizioni ideali per escursioni e attività all’aperto nelle zone montane.

L’anticiclone subtropicale che ha protetto il Piemonte negli ultimi giorni mostra segni di indebolimento, ma regalerà ancora un sabato stabile e caldo. Le temperature massime in pianura potrebbero salire leggermente fino a 28-30°C, con cielo generalmente sereno o al più attraversato da velature di passaggio. Nel pomeriggio e in serata si prevedono addensamenti più consistenti sulle zone alpine, soprattutto a ridosso dei rilievi principali, senza tuttavia precludere una giornata sostanzialmente estiva.

Tuttavia, la calma estiva è destinata a terminare rapidamente. Già nelle prime ore di domenica 21 settembre è atteso un aumento diffuso della nuvolosità, causato dall’avvicinamento di un’area di bassa pressione proveniente dal Nord Europa. Sulle Alpi e sui settori pedemontani, dal Torinese al Verbano, sono previsti rovesci e temporali a partire dal pomeriggio, localmente di forte intensità. La perturbazione, nel corso della serata, tenderà a estendersi alle pianure a nord del Po, anticipando l’ingresso di un fronte atlantico più intenso.

Lunedì e martedì, infatti, il Piemonte vivrà la prima vera perturbazione autunnale della stagione. Le piogge saranno diffuse e localmente intense, con accumuli significativi attesi soprattutto su Ovest e Nord Piemonte. Sulle zone alpine e prealpine nord-occidentali si prevedono precipitazioni complessive anche superiori ai 100 millimetri, accompagnate da un sensibile calo delle temperature, che scenderanno su valori pienamente autunnali e, in alcune aree, persino sotto le medie stagionali. La quota neve si abbasserà progressivamente verso i 2.500 metri, segnale della prima vera incursione invernale sulle vette più alte.

Questa rapida transizione climatica evidenzia quanto il Piemonte sia soggetto a contrasti stagionali accentuati: da una fase estiva anticipata e persistente fino a un passaggio autunnale con precipitazioni intense e cali termici significativi. La presenza di montagne, valli e pianure genera microclimi diversificati, per cui l’impatto della perturbazione varierà significativamente tra aree alpine, pedemontane e urbane.

Gli esperti di ARPA Piemonte e dei modelli meteorologici sottolineano l’importanza di prepararsi alle piogge intense, con possibili criticità idrogeologiche nei bacini dei fiumi e dei torrenti, in particolare nei settori a maggiore pendenza e nelle zone già soggette a fenomeni di dissesto. La combinazione tra rovesci localmente forti, terreno già saturo e vento moderato potrebbe aumentare il rischio di frane, smottamenti e allagamenti nelle aree a rischio.

Per chi vive in città e pianure, la fase di maltempo comporterà temperature più fresche, cieli grigi e possibili piovaschi anche persistenti. Le attività all’aperto saranno inevitabilmente condizionate da un clima instabile, mentre gli escursionisti e gli appassionati di montagna dovranno prestare particolare attenzione ai sentieri, in particolare sopra i 2.000 metri, dove la neve inizierà a comparire sui rilievi.

Il contrasto termico tra le giornate estive degli ultimi giorni e il rapido calo delle temperature previsto tra lunedì e martedì rappresenta un chiaro esempio della dinamicità meteorologica del Piemonte, dove il transito tra stagioni può essere repentino e marcato. La differenza di pochi gradi tra pianura e montagna, unita alla morfologia del territorio, amplifica l’impatto di perturbazioni e fronti freddi.

La raccomandazione degli esperti è chiara: monitorare costantemente l’evoluzione del tempo, aggiornarsi sui bollettini locali e adottare comportamenti cauti, soprattutto nei percorsi montani, nelle aree soggette a frane e lungo i corsi d’acqua. La fase di maltempo, pur rappresentando un classico ingresso autunnale, porterà con sé opportunità: l’abbassamento delle temperature e le piogge contribuiranno a rinnovare il verde, a rigenerare i corsi d’acqua e a preparare il terreno per la stagione agricola autunnale.

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