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16 Settembre 2025 - 18:23
L'incontro dell'arcivescovo Repole con i fedeli della SS. Trinità
Sono oltre 600 le firme raccolte per chiedere all’arcivescovo Roberto Repole di ripristinare la messa festiva alla Ss. Trinità, in via Cascina Nuova a Settimo Torinese.
Fino al 1° settembre era don Stefano Bertoldini a seguire le parrocchie Santa Maria, Ss. Trinità e Sacro Cuore al Fornacino. Il parroco è stato trasferito nella zona di Lanzo e le nuove disposizioni hanno messo la chiesetta della SS. Trinità, voluta da don Rovera nel 1974, in una fascia secondaria: niente più messa durante i festivi e aprirà sporadicamente ai fedeli. Resterà attivo l’oratorio e tutti i servizi ad esso collegato, comprese le attività sociali dei gruppi di volontariato. Però, niente messa di domenica
Molti, anziani o con difficoltà di spostamento, erano abituati a partecipare ogni domenica e anche nei giorni festivi nella chiesa locale. Il cambio di parrocchia significherebbe un disagio non da poco — non solo in termini di distanza e orario, ma anche per la perdita di un punto di riferimento spirituale e comunitario consolidato nel tempo.
Così, la comunità si è mobilitata: è stata predisposta una petizione indirizzata al parroco e alla Diocesi di Torino, con la richiesta esplicita di riconsiderare la decisione e di ripristinare immediatamente la messa festiva presso la chiesa della Santissima Trinità. Nel testo del documento si sottolinea che la chiesa non è solo un luogo di culto, ma un centro di vita comunitaria, capace di favorire partecipazione, vicinanza e cura della fede per tutti, specialmente per chi vive situazioni di fragilità. “Questa chiesa rappresenta da sempre un punto di riferimento spirituale e comunitario per numerosi fedeli, tra cui molte persone anziane o con difficoltà di spostamento, che troverebbero grande disagio nell’essere costrette a recarsi in altre parrocchie.”
“Siamo convinti che il mantenimento delle Messe presso la Santissima Trinità sia essenziale per custodire la fede, la partecipazione e la vita comunitaria dei fedeli di Settimo Torinese”.
I promotori confidano nella sensibilità pastorale della diocesi e nel dialogo con il parroco affinché venga trovata una soluzione che rispetti le esigenze dei fedeli.
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