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16 Settembre 2025 - 18:26
Nessuna rottura e nessun contrasto. La G-RO srls, pur riconoscendo la bontà del periodo trascorso a Settimo Torinese, ha deciso di terminare l’esperienza di gestione della Suoneria dopo cinque anni. Non sono state tutte “rose e fiori”, come dice l’amministratore Romeo Grosso, in compagnia della manager Chiara Barbero, ma alla fine a Settimo lasceranno un pezzo di cuore.
“E lo dimostra il fatto che abbiamo organizzato eventi fino al 23 novembre, a sette giorni dal termine di scadenza della gestione - dice Romeo Grosso - . Qui abbiamo collaborato bene con le associazioni locali, l’amministrazione comunale e i dirigenti. Ma quando siamo arrivati qui, abbiamo trovato una situazione difficile. Ho messo a garanzia la mia casa a Bologna per avere liquidità in banca proprio poco prima della chiusura per il Covid, e questo la dice lunga sul tenore della scommessa. Più volte ci siamo ritrovati a fare i conti con pesanti incertezze, ma poi siamo riusciti a farcela grazie ad una programmazione di qualità. Siamo artigiani appassionati della cultura e mettiamo a disposizione del mare la nostra goccia”.
La Suoneria è stata gestita da una compagine chiamata A.T.I. Dandelion di cui fanno parte Coop. Sociale L’Ippogrifo, G-RO srls, Soc. Coop. C.M.C. a r.l..
Dopo cinque anni, partecipare ad un bando che avrebbe impegnato il sodalizio per altri sette anni, avrebbe appesantito le linee del progetto societario “Significava azzerare la società e rinunciare ad altri impegni. E poi crediamo nell’alternanza di gestione, nelle nuove sfide. Qui abbiamo rifatto il palco, cablato tutta la sala concerti come prevedeva il bando, investendo migliaia di euro: sarà il nostro lascito a questa città. Abbiamo rivitalizzato il teatro non soltanto di sera, con nomi importanti, ma anche di mattina, portando più di duemila bambini di mattina a teatro, coordinandoci anche con le maestre ed i percorsi didattici. Soprattutto abbiamo riportato le persone in sala - commenta Chiara Barbero - . Lo sbigliettamento è la parte più importante del nostro bilancio. La capienza supera l’85 per cento, tante serate sono andate esaurite. Siamo soddisfatti, ma dopo una lunga riunione con i soci, anche con Angelo Giacobbe della CMC, abbiamo deciso di lasciare campo libero”.
Non solo contributi pubblici dunque? “Eh no, il contributo pubblico non copre mica tutto, non siamo più negli anni Ottanta - aggiunge Romeo - . Ma noi abbiamo gestito questa struttura come fosse casa nostra, cercando di risparmiare su ogni piccola cosa. In questo modo abbiamo dimostrato che questo posto ce la può fare. Quando siamo arrivati, nessuno voleva portare anteprime qui. Ultimamente, invece, il vento è cambiato e ne abbiamo avuto prova. L’attore Alessandro Bergonzoni, ad esempio, ha capito il nostro progetto e ha dato priorità a questa città. Ma fino a qualche anno fa, la Suoneria non riscuoteva tutta questa fiducia”. Non solo Bergonzoni: nel teatro sono arrivati anche Marco Paolini, Emma Dante, Antonio Manzini, Francesco Piccolo, PIF, Antonio Rezza, Paolo Rossi. E tra i cantanti, Lucio Corsi, diventato star di Sanremo e dell’Eurofestival a anche l’emergente Anna Castiglia, insieme a Fulminacci, Darghen D’Amico e Manuel Agnelli al FuoriTutti al De Gasperi, un parco che Grosso definisce “perfetto”.
“E’ questo il bello di questo lavoro, quello che mi ha convinto a lasciare un ruolo da contabile di una multinazionale per dedicarmi a questo mestiere - dice Chiara Barbero, in accordo con Romeo Grosso - le scelte azzeccate danno emozioni. Con James Senese c’erano persone che arrivavano persino dalla Francia, un pienone. Perché ora il Combo suona bene, ma anche il De Gasperi è uno spazio perfetto per i concerti di una certa importanza”.
Infine, i gestori vogliono anche citare le realtà amatoriali, le compagnie teatrali e i concerti organizzati da associazioni locali come, ad esempio, i concerti “Nota le Note” di mySound. “Mettere nel cartellone delle realtà locali del teatro, come valorizzare l’impegno delle associazioni, ha prodotto risultati soprendenti - conclude Romeo Grosso - . Quando sono arrivato, la banda musicale della città è stata la prima realtà con cui ho parlato, perché ritengo sia un simbolo e orgoglio cittadino”.
Un consiglio da dare ai nuovi gestori di Bluecinque? “Ci siamo conosciuti con Paolo Stratta. Posso solo dire che quando siamo arrivati noi, era tutto da rifare. Ora, è sufficiente raccogliere - conclude Chiara Barbero - . Lasciamo una realtà che funziona benissimo e ha ottime referenze. Si può sempre migliorare, certo. E se ci sarà spazio per qualche nostra produzione, ben volentieri torneremo a Settimo. E’ una città in cui abbiamo abitato, ci hanno seguito anche le nostre famiglie in tante situazioni. Ci abbiamo messo l’anima”.
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