AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
12 Settembre 2025 - 21:44
Davide Gamerro
L’attesa è finita: le strade di Caluso si vestono di festa per la Festa dell’Uva, la celebrazione che più di ogni altra racconta l’anima vitivinicola del Canavese. Non è soltanto una vetrina di eccellenze enologiche, ma un rito collettivo che intreccia memoria contadina, lavoro della terra e passione tramandata da secoli. Il cuore pulsante della manifestazione sarà sabato 20 e domenica 21 settembre, con la proclamazione della Ninfa Albaluce, la sfilata dei carri e l’immancabile Palio, atteso da tutta la comunità.
Questa edizione ha un sapore particolare per il Rione Pescarolo, che dopo aver festeggiato in agosto i suoi cinquant’anni con una partecipazione senza precedenti, torna protagonista anche alla Festa dell’Uva. Il rione, vincitore dell’ultima edizione del Palio, avrà infatti l’onore di aprire il corteo della domenica: un privilegio che premia dedizione, identità e spirito di appartenenza.
Il Palio non è una gara qualunque: è la quintessenza di una comunità che rivive gesti antichi, dalla raccolta dell’uva alla pigiatura, trasformandoli in sfida e spettacolo. Per il Rione Pescarolo, guidare il corteo davanti alla nuova Ninfa Albaluce significa molto più che sfilare: è affermare con orgoglio un’eredità che continua a battere forte nel presente. A ricordarne le radici è Davide Gamerro, vicepresidente del rione e anima instancabile delle celebrazioni.
"La denominazione ‘Pescarolo’ risale almeno alla fine del Seicento, quando subentrò al nome di ‘rione della peste e della guerra’," spiega Gamerro. All’epoca, Caluso contava appena 2 o 3 mila abitanti, che si insediavano nelle zone più fertili per resistere alle epidemie. Qui la vita scorreva intensa, e il nome “Pescarolo” si legò alla pesca praticata nelle acque del Canale di Brissac, simbolo di abbondanza e vitalità.
Le celebrazioni del Rione Pescarolo per il suo cinquantesimo anno con la Miss Pescarolo 2025 con Davide Gamerro, vice-presidente, Chiara Elena Alberto, Miss Pescarolo 2025, Don Loris e i due priori Nadia e Gianluca
Il valore del gruppo "Rione Pescarolo"
Le varie Miss Pescarolo di questi 50 anni
Vincitori del Palio 2024
Nel corso dei secoli, l’identità del rione si è plasmata insieme alle sue vie: "Nel Settecento il vicoletto che passava sopra il Canale fu ampliato e divenne l’attuale Via Brissac," ricorda Gamerro. La zona originaria comprendeva soltanto le attuali Via Trento e Via San Giorgio, ma col tempo si estese fino a Via Micheletti, Via Piave e Via Crose. Dopo la Prima guerra mondiale, “Via Pescarolo” lasciò ufficialmente il posto a “Via Trento”, ma la memoria del nome è ancora incisa su Casa Picco, come una cicatrice della storia.
Il rione è oggi rappresentato dai colori verde e giallo, che evocano le sue due anime: la terra fertile dei vigneti e l’acqua che per secoli ha nutrito la comunità. A proteggerlo, non a caso, è San Rocco, invocato come patrono contro la peste e protettore nei tempi di guerra. La chiesa dedicata al santo, cuore spirituale del rione, si anima ogni anno il 16 agosto per la festa patronale, ricordando l’antico ruolo di rifugio durante i conflitti.
Quest’anno, i festeggiamenti per i cinquant’anni di Pescarolo, svoltisi dal 6 all’8 settembre, sono stati un autentico trionfo. Una comunità intera si è ritrovata attorno a messe solenni, concerti, banchetti e momenti di memoria condivisa. La cerimonia conclusiva dell’8 settembre ha visto sfilare e premiare priori e miss che hanno segnato la storia del rione negli ultimi decenni, in un abbraccio collettivo tra passato e futuro.
Nel cuore del Rione Pescarolo, l'energia non si esaurisce mai, e il testimone passa di mano in mano, di generazione in generazione. Dopo la celebrazione della nuova Miss Pescarolo, Chiara Elena Alberto, sono emerse parole che racchiudono l'essenza stessa di questa comunità. "Sono davvero contenta di essere la nuova Miss Pescarolo" , ha dichiarato Chiara Elena. "Per una ragazza di Caluso, partecipare a questa esperienza è qualcosa di bellissimo, una cosa da fare almeno una volta nella vita."
Con un'entusiasmo contagioso, ha continuato, dicendo che è "fantastico far parte di un gruppo, soprattutto se è unito e affiatato come il nostro. Ho avuto modo di conoscere tutti alla festa di San Rocco e mi sono trovata benissimo." Un legame forte con la storia locale, ribadito con l'orgoglio di essere "la 50esima Miss Pescarolo". Chiara ha concluso con un pensiero profondo."Penso che sia stupendo mantenere vive le tradizioni e poter prendere parte attivamente alla Festa dell'Uva amplifica ulteriormente la mia felicità!"
Queste parole non sono solo un'espressione di gioia personale, ma un riflesso di uno spirito comunitario più ampio. "Sono vent’anni che vivo in mezzo a tutto questo: Pescarolo, Pro Loco, Oratorio, Credenza e le associazioni locali,"racconta con orgoglio Gamerro, il vice-presidente del Rione. "Ogni anno l’entusiasmo cresce. Non facciamo soltanto festa: promuoviamo il territorio e le sue eccellenze." Una dichiarazione che riassume bene lo spirito del rione, capace di custodire la memoria e, allo stesso tempo, guardare avanti con energia e vitalità.
In qualunque modo andrà la competizione di quest’anno, una cosa è certa: il Rione Pescarolo continuerà a far sentire la propria voce, rimanendo uno dei simboli più vivi e identitari di Caluso.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.