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02 Settembre 2025 - 11:33
la scala antincendio che porta alle Case ATC
Occupato abusivamente il piano mansardato delle case ATC di corso Nigra, ex sede della Camera di Commercio. Forse dei tossici, forse qualcuno senza fissa dimora … Vai a capire. Venerdì scorso è stato necessario l’intervento della polizia municipale, insieme a tecnici dell’Atc e a un fabbro, per sostituire la serratura di una porta.
L’Amministrazione comunale racconta di “uomini ragno” intenti ad arrampicarsi sui muri, ma si dimentica della scala antincendio che sta lì, davanti agli occhi di tutti, più invitante di un portone d’ingresso. Ci sali sopra e in pochi secondi sei in mansarda, senza rischiare un graffio. Una scorciatoia che conoscono bene tutti quelli che girano attorno al palazzo: non serve coraggio, non serve agilità, basta la stessa disinvoltura con cui si entra in un condominio qualsiasi.
Il risultato è che ancora una volta ci ritroviamo a parlare di quelle palazzine ATC mai davvero recuperate, tra promesse disattese e cantieri infiniti. In attesa che si decida il destino dell’edificio, rimangono tre nuclei familiari, Per loro, almeno sulla carta, è previsto un trasferimento in alloggi più decorosi: in via Quattro Martiri, via Marsala e via dell’Ospedale. Spostamenti possibili soltanto quando saranno ultimati i lavori del PNRR.
L’ultima volta che si è discusso del destino dell'ex Camera di Commercio era il novembre del 2024.
Ad un certo punto, ad un riunione organizzata dall'Amministrazione comunale per raccontare i lavori in corso in città, aveva alzato la mano Rita Munari.

L'assessore Francesco Comotto

Il sopralluogo del 2024
“A che punto sono i lavori all'ex sede della CCIAA in corso Nigra? È da mesi che ci sono i ponteggi...”, aveva chiesto.
“Ci siamo fatti due conti – le aveva risposto l'assessore Francesco Comotto – e abbiamo appurato che non ci conviene investire... Venderemo l'edificio e ci siamo organizzate per trasferire in altri appartamenti le famiglie che abitano lì...”.
E poi, in tono polemico: “Stiamo facendo dei ragionamenti su tutto il nostro patrimonio di più di 300 alloggi gestito da Atc. Non riusciamo ad avere degli interlocutori validi. Non si riesce a parlare con loro...”.
Nel caso specifico, per sistemare l'edificio di corso Nigra, tra tetto e serramenti, si sarebbe arrivati a spendere più di 450 mila euro. Troppi! “I lavori li fa Atc ma li paga il Comune. Prima ha chiesto 30 mila euro in più, poi altri 30... Non se ne usciva...”, aveva concluso Comotto.
Insomma oggi le comiche nel cantiere di corso Nigra 94, tra corsi e ricorsi, prese di posizione e annunci.
L'ultimo sopralluogo risale al luglio del 2024. All’incontro erano intervenuti Emilio Bolla, presidente dell’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale; Fabio Tassone, vicepresidente; Luigi Brossa, direttore generale dell’Agenzia, insieme a dirigenti e tecnici dell’Atc e ai rappresentanti della ditta CREA.MI S.r.l., aggiudicataria dell’appalto.
Il progetto, approvato dal Comune di Ivrea (con delibera della Giunta comunale n. 197 del 03 agosto 2021), prevedeva interventi di manutenzione straordinaria del fabbricato, tra cui la revisione del tetto e il ripristino dei cornicioni. L’importo complessivo dei lavori era stato stabilito in circa 141 mila euro, inclusivi degli oneri di sicurezza.
La ditta che in prima istanza aveva vinto la gara non aveva avviato i lavori e, considerata l’inadempienza, l’Agenzia aveva rescisso il contratto e indetto una nuova gara d’appalto per la quale era risultata aggiudicataria la ditta CREA.MI S.r.l., con un importo contrattuale di circa 140 mila euro, di cui oltre 21 mila per oneri della sicurezza, non soggetti a ribasso.
“Durante l’incontro – aveva dichiarato l'allora presidente dell’Atc Emilio Bolla – abbiamo esaminato la situazione, evidenziando le problematiche riscontrate, tra le quali il deterioramento, maggiore del previsto, delle strutture dell’edificio. Si tratta di criticità oggettive che rendono necessaria la predisposizione di una perizia di variante per razionalizzare le lavorazioni previste e aggiornare il piano degli interventi”.
Il piano terreno della palazzina, ora in preda al degrado, fino al 2014 è stato per intero occupato dalla Camera di Commercio.
E dire che nel 2021 l’Amministrazione comunale di centrodestra aveva dato notizia di essere riuscita a venderlo per la bellezza di 235 mila euro ai titolari della Farmacia Dora. In realtà si era solamente raccolto un interesse all’acquisto che poi non si è tradotto in nulla, proprio a causa dei mancati lavori.
Senza parole il consigliere comunale Massimiliano De Stefano: "Un peccato! - dice - C'è stato un momento in cui si era pensato di portare qui il Museo Tecnologicamente e sarebbe stata una posizione turistica strategica, considerando che l’edificio si trova proprio nella Core Zone Unesco. Io direi che si dovrebbe ritornare a parlare di questo facendo tutti gli sforzi necessari... Vogliamo o non vogliamo puntare sul turismo?".
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