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Boom di influenza e pochi dottori di famiglia: ospedali italiani a rischio

L’Italia tra i Paesi più anziani d’Europa: complicanze in crescita

Boom di influenza e pochi dottori di famiglia: ospedali italiani a rischio

Boom di influenza e pochi dottori di famiglia: ospedali italiani a rischio

Il previsto prossimo boom di influenza stagionale sarà «oneroso» per i medici di famiglia attivi nella prevenzione e nell’assistenza ambulatoriale e domiciliare: «Gli ospedali sono a rischio soprattutto per la carenza dei medici di famiglia. Per questo è urgente l’atto di indirizzo per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale».

Lo afferma Tommasa Maio, responsabile nazionale Area Vaccini della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), che sottolinea i rischi verso i quali si sta andando: «Siamo molto preoccupati per la sostenibilità delle attività visto che proprio al territorio e ai medici di famiglia toccherà il maggior carico di lavoro».

«Già oggi vediamo le prime avvisaglie e con l’autunno – afferma Maio in una nota – la medicina di famiglia dovrà reggere l’impatto della co-circolazione dei virus influenzali, uniti al virus respiratorio sinciziale e al virus SarsCoV2. Tutto questo, in un contesto che vede l’Italia tra i Paesi con la più alta percentuale di persone anziane e fragili, condizione che aumenta l’impatto atteso in termini di complicanze e conseguente carico assistenziale per medici e ospedali».

In questo scenario, avverte Maio, «le vaccinazioni degli adulti e degli anziani diventano un obiettivo imprescindibile. I medici di medicina generale sono pronti a garantire il massimo impegno. Un’adeguata immunizzazione serve anche a contenere la crescita esponenziale delle richieste di visite domiciliari, che hanno raggiunto numeri ormai insostenibili». La riduzione del numero di medici di medicina generale, sottolinea la Fimmg, «ha determinato un disequilibrio che mette a rischio la qualità dell’assistenza. A ciò si aggiunge una progressiva svalutazione della professione: retribuzioni ferme al 2021, aggravate da costi professionali sempre maggiori».

Dalla Federazione arriva dunque un appello: «Per affrontare autunno e inverno servono investimenti concreti su personale e organizzazione, che possano sostenere le campagne vaccinali e garantire una risposta efficace; investimenti da definire nella prossima Legge di Bilancio. In questa prospettiva, la mancata definizione in molte Regioni degli accordi integrativi regionali e la mancata emanazione dell’Atto di Indirizzo per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale sembrano un paradosso non più accettabile», conclude Maio.

Iss, stabili i casi Covid in Italia e impatto ospedali limitato

L'incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SarsCoV2 in Italia «è stabile» rispetto alla scorsa settimana e l'impatto sugli ospedali «rimane sostanzialmente stabile e limitato».

Lo evidenzia l'ultimo Report settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) su Covid-19. Al 27/08/2025, rileva l'Iss, l'occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,1% (668 ricoverati), stabile rispetto alla settimana precedente (1,1% al 20/08/2025). Sostanzialmente stabile anche l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3% (23 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (0,2% al 20/08/2025).

I tassi di ospedalizzazione e mortalità sono più elevati nelle fasce di età più alte (tasso di ospedalizzazione nelle fasce 80-89 e over-90 rispettivamente pari a 22 e 26 per 1.000.000 abitanti, e tasso di mortalità nella fascia over-90 pari a 1 per 1.000.000 abitanti). L'indice di trasmissibilità (Rt) calcolato con dati estratti il 27 agosto 2025 e basato sui casi con ricovero ospedaliero al 12/08/2025, è pari a 1,35 (1,15-1,58), stabile rispetto alla settimana precedente (Rt 1,34). La percentuale di reinfezioni è del 39% circa, stabile rispetto alla settimana precedente.

Rispetto alle varianti del virus, in base ai dati di sequenziamento presenti nella piattaforma nazionale I-Co-Gen, nell'ultimo mese di campionamento consolidato (luglio 2025) si evidenzia la co-circolazione di differenti sottovarianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di sequenziamenti attribuibili a XFG, variante sotto monitoraggio attualmente in crescita su scala globale.

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