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26 Agosto 2025 - 17:50
Scuola d'amianto, segnalata una "falla" nella copertura del tetto: il Comitato Nord Ferrovia lancia l'allarme
C’è un post su facebook che fotografa meglio di mille relazioni tecniche la situazione della ex scuola Marsan di Chivasso. Porta la data del 21 agosto scorso e porta la firma del Comitato Nord Ferrovia.
«Abbiamo dovuto richiedere un intervento urgente dei tecnici comunali dopo aver notato una scopertura sul tetto della Scuola Marsan in via IV Novembre», scrivono i cittadini. E già qui, tanto per cambiare, il nodo è chiaro: quell’edificio, definito sicuro più volte, continua a mostrare tutte le sue fragilità. Tanto che i tecnici comunali hanno dovuto muoversi in fretta, dopo la segnalazione, per verificare di persona e correre ai ripari.
«Restiamo vigili – aggiunge il Comitato – segnaleremo ancora e ancora, proseguiamo con la raccolta firme e andremo avanti a chiedere la demolizione e l’utilizzo dell’area per ciò che possa essere più utile e decoroso per i cittadini».
La scopertura del tetto non è solo un fatto tecnico. È il simbolo di una storia che va avanti da anni, tra rinvii, contraddizioni e decisioni mai prese. È il promemoria che la Marsan non è solo un vecchio edificio scolastico chiuso dal 2019, ma il cuore di una contesa politica e civica che racconta molto di più: racconta una città che chiede risposte e un’amministrazione che balbetta.
Claudio Castello e, sullo sfondo, la scuola Marsan
La Marsan è da tempo definita l’“amianto school”. Chiusa per motivi di sicurezza, dichiarata da abbattere già nel 2017 dall’allora sindaco Claudio Castello (lo stesso di oggi, ndr), è ancora lì, intatta nella sua rovina.
Negli anni ha cambiato status a seconda delle stagioni politiche: da edificio da demolire, all'inizio, a ipotetica sede di un dormitorio pubblico, l'ultima ipotesi.
Un cortocircuito evidente: come può un immobile realizzato in amianto, non a norma al punto che la scuola che c'era è stata chiusa e con impianti obsoleti, trasformarsi in ricovero per persone senza casa?
Nel giugno scorso la questione era riesplosa in Consiglio comunale grazie all’interrogazione della consigliera Claudia Buo di Liberamente Democratici.
Buo ha ricordato come nel Documento Unico di Programmazione fosse indicata la demolizione dell'immobile, con tanto di stima da 446 mila euro. Ma anche che, in una nota tecnica dello Studio Comola ad aprile, compariva la possibilità di un uso parziale dell’edificio. Peccato che, nel frattempo, le rilevazioni sull’amianto abbiano fatto drizzare le antenne: nel 2025 la soglia di rilevazione delle fibre è passata da 0,08 a 0,27 ff/l.
Buo, nell'ultimo Consiglio, ha parlato di contraddizioni, di numeri ballerini e di una mancanza di chiarezza che alimenta sfiducia. Dove sono le priorità?, ha chiesto.
Come ha risposto Castello? Con un intervento che ha ricordato più un manuale di burocrazia che un atto di chiarezza politica. Ha letto pagine di riferimenti a delibere, normative e campionamenti, assicurando che «non sono emersi pericoli per la salute pubblica». Ha ribadito che «tutti i soggetti che hanno visitato l’immobile sono stati informati» e che «il Politecnico ha rinunciato alla riqualificazione solo per mancanza di fondi PNRR».
Nessuna risposta netta sul futuro dell’edificio. Solo l’elenco di sei scenari ipotetici: demolizione e vendita del terreno, edilizia pubblica, area verde, parcheggi, residenza per studenti o riutilizzo per servizi del terzo settore. Una lista della spesa. Ma zero decisioni.
Ed è in questo vuoto che si inserisce il Comitato Spontaneo Nord Ferrovia, nato il 25 giugno. Cittadini stanchi di promesse non mantenute e di quartieri dimenticati. Gente che abita la zona e che ha deciso di organizzarsi per chiedere attenzione. «Vogliamo essere ascoltati, non per protestare ma per proporre», spiegano.
Le priorità? Tre, molto concrete: la riqualificazione della Marsan, l’accessibilità della passerella di via Caluso con ascensori, l’apertura di una farmacia di quartiere.
Roba di tutti i giorni, ma che per chi ci vive fa la differenza.
Il post del 21 agosto è la dimostrazione plastica di questo nuovo protagonismo civico...
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