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23 Agosto 2025 - 16:00
Pecco (foto profilo Instagram)
Pecco Bagnaia non è più lo stesso. O almeno, non sembra il pilota capace di dominare la MotoGP e di trascinare la Ducati a trionfi storici. La stagione 2025 si sta trasformando, per il due volte campione del mondo, in un calvario fatto di risultati deludenti, nervosismi a fior di pelle e dichiarazioni che hanno alimentato più polemiche che certezze. Dopo il Gran Premio d’Austria, chiuso all’ottavo posto, Pecco aveva lasciato intendere che dal team non arrivasse l’aiuto necessario per risolvere i problemi della GP25. Parole pesanti, che avevano fatto parlare di crisi interna e di rapporti incrinati con Borgo Panigale.
In Ungheria, però, Bagnaia ha provato a frenare l’emorragia mediatica. Nella conferenza stampa che ha preceduto il weekend, ha fatto un passo indietro: “Ho sbagliato con certi dichiarazioni, tra me e la Ducati nessun problema. Fa figo parlare di cose di cui non si sa”. Un’ammissione chiara, che fotografa il nervosismo dei giorni precedenti ma allo stesso tempo rivela la volontà di mettere una pezza a un rapporto che resta vitale, nonostante tutto.
Il torinese non ha nascosto di essersi lasciato trascinare dalle circostanze: “Devo essere più pacato. In Austria ero arrabbiato: arrivo lì e in venti mi fanno la stessa domanda”. Non una giustificazione, ma la consapevolezza che le parole dette a caldo possano pesare più delle difficoltà in pista. Bagnaia, però, sa che non basta il mea culpa: i risultati sono l’unico antidoto alle polemiche.
Eppure, mentre tenta di ricucire con i vertici Ducati, apre scenari che fanno discutere. Ai microfoni di Sportmediaset e GPone, ha parlato del suo futuro senza nascondersi: “Se potrò rimanere, rimarrò. Altrimenti proverò ad andare da un’altra parte”. Una frase che suona come un avvertimento: la priorità resta Ducati, ma le alternative non sono più tabù. Dopo le voci di un possibile addio alimentate dalle difficoltà di inizio stagione, le sue stesse parole sembrano ora confermare che nulla è scontato.
A difenderlo è arrivata una voce autorevole come quella di Casey Stoner, ex campione del mondo con Ducati: “Ducati fa sempre così…”, ha detto, sottolineando come certe tensioni non siano una novità dalle parti di Borgo Panigale. Non un attacco diretto, piuttosto un modo per ridimensionare la portata del caso: in Ducati la pressione è di casa, e Bagnaia non è il primo a pagarne il prezzo.
Ma se le parole hanno provato a calmare le acque, la pista ha riportato tutto alla dura realtà. Al Balaton Park, circuito che ospita per la prima volta un GP di MotoGP, Bagnaia ha vissuto un venerdì da incubo: solo 14° nelle prequalifiche, fuori dalla top ten e costretto a passare dal Q1 nella giornata di sabato. Il compagno di squadra Marc Márquez, al contrario, è riuscito a inserirsi direttamente nei primi dieci, evidenziando ancora di più le difficoltà del torinese.
Bagnaia non si è detto sorpreso: “Sapevo che avrei fatto fatica”, ha spiegato, aggiungendo però di voler guardare anche al lato positivo e sottolineando le particolarità di un circuito che ha definito “forse il più piccolo del mondo”. Il tracciato stretto e tecnico sembra penalizzare la GP25, e Pecco ha ammesso che trovare il ritmo non sarà facile. Ma la verità è che, al netto delle spiegazioni, un 14° posto al venerdì è un dato che pesa come un macigno, soprattutto per chi porta sulle spalle le aspettative di un team intero.
Frustration boiling over @PeccoBagnaia was livid with @alexmarquez73!#HungarianGP pic.twitter.com/3114QnTOPG
— MotoGP™ (@MotoGP) August 22, 2025
Come se non bastasse, la giornata si è complicata ulteriormente con un episodio che ha fatto il giro del paddock: durante il suo giro lanciato, Bagnaia si è trovato davanti Alex Márquez, lento in traiettoria perché a sua volta ostacolato da Jack Miller. Il risultato è stato un giro rovinato e una reazione furiosa da parte del campione Ducati, che ha sfogato la propria rabbia con gesti plateali e un confronto diretto in pista con lo spagnolo. La scena, ripresa dalle telecamere e raccontata da Fanpage, mostra un Bagnaia teso, al limite della sopportazione, pronto a esplodere alla minima provocazione.
Il rientro al box, ripreso da Sky Sport, ha completato il quadro: un Pecco silenzioso, visibilmente contrariato, consapevole che ogni gesto e ogni parola vengono ormai amplificati e interpretati come segnali di una crisi che non si riesce a contenere. Un nervosismo che stride con il tentativo, fatto solo poche ore prima, di ricucire con Ducati e di riportare la calma.
Eppure, in mezzo a tutto questo, Bagnaia ha anche provato a guardare avanti. “Siamo in un momento complicato, ma dobbiamo restare uniti e pensare a lavorare”, ha detto, ribadendo la necessità di trasformare la rabbia in energia positiva. Una dichiarazione che suona come un appello al suo stesso box, ma che inevitabilmente lascia trasparire la fatica di un campione che oggi si trova a dover lottare non solo con avversari in pista, ma con se stesso, con i media e con le aspettative.
Così, alla vigilia delle qualifiche del GP d’Ungheria, la narrazione intorno a Bagnaia è più complessa che mai. C’è il mea culpa pubblico, c’è l’autocritica per le dichiarazioni sbagliate, ci sono le parole ambigue sul futuro, c’è la difesa di Stoner, ma soprattutto ci sono i fatti della pista: un 14° posto al venerdì e uno sfogo rabbioso che tradiscono un nervosismo crescente.
Quella che un tempo era una macchina perfetta — il binomio Bagnaia-Ducati — oggi sembra inceppata. E il GP d’Ungheria diventa una tappa decisiva non tanto per la classifica, ma per il morale di un campione che deve dimostrare a se stesso e al mondo di saper uscire dal tunnel. Perché alla fine, al netto delle parole, l’unica risposta che conta è sempre e solo una: il cronometro.
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