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21 Agosto 2025 - 09:39
Castellamonte apre le porte della Fornace Pagliero a un’estate di mostre
Un calendario fitto di eventi, mostre e installazioni attende il pubblico alla Fornace Pagliero 1814, cuore pulsante della ceramica castellamontese, che dal 23 agosto al 14 settembre si affiancherà alla Mostra della Ceramica 2025 con un carnet di esposizioni pensate per esaltare il dialogo tra memoria storica e creatività contemporanea.
Per Daniele Chechi, presidente del Centro Ceramico Museo Fornace Pagliero, si tratta di un passaggio importante: «Continua il progetto iniziato oltre vent’anni fa per la conservazione dei fabbricati a uso artistico e culturale, con l’obiettivo di valorizzare una cornice architettonica unica nel suo genere».
Uno dei ritorni più attesi è quello della mostra “Colore, Materia, Gesto” dedicata a Giorgio Moiso, con un testo critico di Domenico Iaracá e la curatela di Antonella Gulli. Tra le opere, spicca il monumentale Tappeto da viaggio, pannello di circa trenta metri quadrati plasmato ad Albisola e cotto proprio a Castellamonte, che da questa estate resterà in permanenza al Museo. A corredo, anche le parole lasciate dall’artista: «Per me l’arte è una maniera di vivere. La mia più grande opera è la mia vita... distruzione e rinnovamento sono fondamentali nel mutevole percorso dell’arte».
Accanto a Moiso, torna anche “Kéramos”, rassegna che da undici anni rivendica alla ceramica un ruolo da protagonista nel panorama artistico. L’edizione 2025, intitolata “Kéramos In Grés”, porta in mostra autori storici e contemporanei come Leonardo Bartolini, Carlos Carlé, Evandro Gabrieli, Adriano Leverone, Sandro Lorenzini, Ylli Plaka, Atsushi Shimada, Alessio Tasca, Vittore Tasca e Carlo Zauli.
Negli spazi restaurati del primo piano, la scena sarà dominata dalla personale di Domenico Asmone, “Cromatismi Materici”, un percorso tra ceramiche, sculture e tele che esplorano l’energia del colore come forza generativa e poetica.
Non mancherà un capitolo dedicato agli artisti legati a Castellamonte, come Alberto Schiavi, allievo dell’Istituto d’Arte “Felice Faccio”, con opere in stile classicheggiante ispirate ai grandi capolavori del passato, e Dante Fuoco, che con “Riletture del mondo, dal passato mitico all’oggi” rilegge i miti classici con un linguaggio potente e simbolico, capace di evocare la fragilità e la gabbia della condizione umana.
Lo sguardo si allarga poi al Verbano-Cusio-Ossola con la collettiva “Nel segno della continuità”, che riunisce nove ceramisti del Gruppo Arti Visive Granerolo, tra cui Giovanni Crippa, Andrea Bassino e Gabriella Bertinotti, in un intreccio di linguaggi che attraversa Oriente e Occidente.
Infine, un omaggio speciale sarà riservato alla canavesana Anna Borrattaz, recentemente scomparsa, con l’esposizione postuma “L’espressione di un’artista è la sua anima resa manifesta”. Le opere, espressione di una ricerca che ha unito minimalismo e sensibilità materica, saranno messe all’asta in forma silente per volontà dell’artista, a testimonianza di un percorso che ha lasciato tracce significative in Italia e all’estero.
La Fornace Pagliero si conferma così non soltanto custode della memoria ceramica di Castellamonte, ma anche un laboratorio vivo in cui tradizione e sperimentazione continuano a intrecciarsi, aprendo prospettive nuove per un territorio che non smette di raccontarsi attraverso la materia.
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