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Tre chilometri senza bus: Barbania isolata da Front. E i ragazzi come vanno a scuola?

L’opposizione attacca la giunta comunale e accusa: trascurate le famiglie, disinteresse per i trasporti scolastici

Tre chilometri senza bus

Tre chilometri senza bus: Barbania isolata da Front. E i ragazzi come vanno a scuola?

A Barbania, in provincia di Torino, si riaccende il dibattito politico su un problema tanto concreto quanto ignorato: la mancanza di un collegamento pubblico tra il paese e il vicino comune di Front, distante appena tre chilometri. Una distanza breve, ma sufficiente a creare una barriera di fatto all’accesso a servizi essenziali, in particolare per gli studenti delle scuole superiori che ogni giorno devono raggiungere Front per poi proseguire verso gli istituti di Cirié, Rivarolo o Torino.

A sollevare la questione sono i consiglieri comunali di opposizione, che denunciano l’inerzia della giunta e l’assenza di iniziative per istituire una semplice navetta scolastica. Il problema si presenta puntuale ogni settembre, con l’inizio dell’anno scolastico: molti ragazzi si trovano costretti ad arrangiarsi con i mezzi propri dei genitori, passaggi di fortuna o, in alcuni casi, a percorrere a piedi l’intero tragitto, anche in condizioni meteo avverse. Una situazione che, secondo l’opposizione, colpisce in modo particolare le famiglie con minori disponibilità economiche, rendendo più difficile l’accesso all’istruzione e ai servizi pubblici.

Il nodo, come spesso accade nei piccoli Comuni, riguarda anche le priorità di bilancio. L’amministrazione comunale viene accusata di destinare fondi a iniziative di immagine o eventi, mentre resterebbero trascurate le necessità quotidiane, come quella di un trasporto minimo tra due centri abitati così vicini. Si tratterebbe di un investimento contenuto ma capace di fare la differenza per molte famiglie.

Il tema non è nuovo e, anzi, era già stato portato all’attenzione durante la scorsa campagna elettorale, con proposte precise per risolvere il problema. Tuttavia, la mancanza di riscontri da parte dell’attuale maggioranza ha alimentato frustrazione e malcontento, soprattutto perché Barbania, pur non essendo completamente priva di servizi, risulta tagliata fuori dai principali flussi di trasporto pubblico che passano regolarmente da Front.

Il disagio coinvolge anche chi ha bisogno di raggiungere ospedali, mercati, uffici ASL e altre infrastrutture fondamentali, confermando che la questione va ben oltre la sola scuola. Si tratta di un nodo di mobilità locale che pesa sulla qualità della vita, soprattutto in un’epoca in cui l’autonomia di spostamento e l’accessibilità ai servizi dovrebbero essere garantite a tutti.

La battaglia politica continua, ma intanto i ragazzi di Barbania restano a piedi, in attesa che la politica locale decida finalmente di colmare quei tremila metri che, nella pratica, valgono quanto una frontiera invisibile. In un territorio dove la parola “inclusione” ricorre spesso nei discorsi pubblici, la realtà dei fatti sembra raccontare un’altra storia. E l’autunno si avvicina.

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