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17 Agosto 2025 - 16:07
Elena Piastra
Non lo nascondiamo. Leggere l'ultimo post pubblicato su Facebook dalla sindaca Elena Piastra è uno spasso. Ne racconta talmente tante che sembra si sia fatta una canna... e siamo sicuri che non se ne fa... Non beve, non fuma e non si droga.
Della storia che non è giusto "buttare" 5 mila euro a beneficio di pochi ne abbiamo già parlato, con l'elenco dei contributi a pioggia, toh guarda, "per pochi", ma c'è dell'altro...
Rispondendo a un cittadino dice:
“Rispetto al perché la gestione sia stata data ai privati: la società pubblica che gestiva la sosta (e che garantiva un mese intero di parcheggio gratuito, tutto agosto) è fallita nel 2016. E in quegli anni si era così tanto in difficoltà economica da non riuscire neppure a sostituire i parchimetri mettendo quelli nuovi che la norma imponeva (con pagamento POS). La gara che ha previsto la concessione a privati è stata affidata nel 2019, prima che io diventassi sindaca (durante il mandato Puppo), e la concessione dura 18 anni, quindi non devo difendere una mia scelta, ma credo, per sincerità, che in allora la situazione di bilancio e della società non permettesse tante altre soluzioni. Buona serata.”
Una dichiarazione che sembra un atto di assoluzione preventiva, chimiamola "autoassoluzione elegante", come se bastasse scrivere “non ero io” per lavarsi le mani. Che poi (mica siam scemi) lei c'era, faceva l'assessora... Sta in Municipio dai tempi di Corgiat, alla fine di questo mandato saranno la bellezza di 20 anni, ma questo è un altro discorso..
La verità è che dietro a questa formula cortese – “Buona serata” – si nasconde la solita narrazione da manuale: colpa del passato, colpa della crisi, colpa di chi c’era prima, colpa della sorella nana, colpa di chicchirichì. Mai che si prenda "sul serio" e fino in fono una responsabilità che bussi alla porta di Palazzo. L'hai fatta la cagata dei 5 mila euro. Bon! Adesso stai zitta. Non vai sui social a pontificare che come spendi i soldi tu non li spende nessuno. Stai zitta e basta. Al massimo ti scusi. Ti inventi che ti sei dimenticata di parlare con chi doveva spegnere le macchinette... insomma una stronzata qualsiasi.
Perchè, cara Piastra, e qui viene il bello o, se si preferisce il dramma, i documenti raccontano un’altra storia. Nel 2019 la concessione non è stata data direttamente ad Abaco, bensì alla società Patrimonio, che è del Comune. È stata Patrimonio, e non "micio micio miao miao" ad affidare ad Abaco la gestione della sosta. Questo è scritto chiaramente in una delibera di giunta del 2022, quella stessa che ha rivisto condizioni e regole del servizio.
Quindi non stiamo parlando di leggende metropolitane, ma di atti amministrativi ufficiali.
QUI IL TESTO DELLA DELIBERA
Seconda balla: che il Comune non possa modificare nulla. Falso anche questo. Nel 2022, con la stessa delibera, sono state cambiate condizioni e modalità. E solo pochi mesi fa con la delibera n. 102 del 6 maggio 2025 la Giunta ha trasformato alcuni stalli da “alta rotazione” a semplici spazi di sosta a pagamento utilizzabili anche dai possessori di abbonamento.
Morale? Il contratto con Abaco non è immodificabile, al massimo è da considerarsi il Vangelo secondo "Piastra", quando serve, le modifiche si fanno eccome. Quando invece si tratta di restituire un po’ di respiro ai cittadini, e magari ridare quel famoso agosto gratuito, improvvisamente le braccia cadono e i poteri spariscono.
Il risultato? Un copione sempre uguale. I cittadini continuano a pagare pure sotto il sole d’agosto, con i parchimetri che macinano scontrini, mentre la sindaca scrive lunghe spiegazioni per dire che non è stata lei, che non c’erano alternative, che il passato è stato troppo crudele, che lei conta tutti gli euro che escono dalle casse del comune, centesimo per centesimo... Maddai...
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