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Svanito l'impianto per il Padel, che ne sarà del Palazzetto dello Sport canavesano?

Gestione comunale dal 2016, 250 posti, pochi eventi, progetto padel fermo, calcio in abbandono

Svanito l'impianto per il Padel, che ne sarà del Palazzetto dello Sport canavesano?

Svanito l'impianto per il Padel, che ne sarà del Palazzetto dello Sport canavesano?

Caluso, a cosa serve davvero il Palazzetto dello Sport di Arè?

È una domanda che in città rimbalza ormai da anni, e che dopo l’estate rischia di diventare uno dei dossier caldi sulla scrivania della sindaca Mariuccia Cena. Dal 2016 il Comune ha scelto di gestire direttamente la struttura, inserita negli impianti sportivi di frazione Arè. Ma in quasi un decennio la platea di chi la utilizza si è ristretta a due soli nomi: Caluso Volley e Volley Montanaro.

La seconda, pur mantenendo sede oltre confine, ha recentemente investito di tasca propria per migliorare l’impianto: 359,90 euro per sostituire la macchinetta di sollevamento del cavo della rete, dopo aver segnalato il guasto.

Un gesto che il Comune ha parzialmente compensato, riconoscendo sei ore di utilizzo gratuito, pari a 150 euro, attraverso una delibera dedicata.

Eppure l’idea di un “pluriuso” non era solo teoria. Nel Natale 2022 la maggioranza consiliare aveva provato a trasformare il Palazzetto in un palcoscenico per eventi. Il banco di prova era stato Il Gobbo di Notre Dame, musical organizzato dalla banda municipale con la corale di Bairo e il coro polifonico di Rivarolo. Platea piena, entusiasmo palpabile, ma anche un blackout improvviso.

Nonostante interventi tecnici del Comune, l’episodio aveva messo a nudo i limiti strutturali dell’edificio per ospitare eventi di ampio respiro.

Il Palazzetto dello Sport di Arè

Quella di Caluso è una carenza cronica: la mancanza di uno spazio al coperto per grandi manifestazioni. L’unico con un potenziale, il teatro dell’oratorio San Andrea, ha 150 posti e appartiene alla parrocchia. Ottimo per conferenze e serate ristrette, ma inadatto per spettacoli o rassegne con un pubblico numeroso. Per le grandi occasioni si ricorre alle tensostrutture: soluzione efficace, ma costosa. La Pro Loco lo sa bene: è la strada scelta per le serate della Festa dell’Uva Erbaluce, che attirano ogni anno centinaia di persone.

E così il Palazzetto di Arè resta, di fatto, un’arena sportiva. Tribuna da 250 posti, campo regolamentare e spazio per allenamenti e partite di campionato di Caluso Volley e Volley Montanaro. Ma fuori dal parquet, i segnali non sono incoraggianti. È ormai archiviata l’idea di costruire un campo da padel, inserito in un progetto di riqualificazione complessiva. Il calcio, un tempo vanto della struttura, è sparito dai radar: l’erba cresce alta sul campo, la ruggine avanza sulle tribune e il ricordo delle domeniche affollate è sbiadito.

Per la nuova amministrazione, che ha promesso un rilancio degli spazi pubblici, il Palazzetto potrebbe diventare un simbolo: o della rinascita o dell’immobilismo. C’è chi propone una programmazione stabile di eventi sportivi e culturali, chi invoca investimenti per renderlo davvero polifunzionale, chi suggerisce partnership con privati per aumentarne l’uso e ridurne i costi. Ma senza un piano chiaro, il rischio è che la struttura continui a vivere a metà, con un potenziale inespresso e un futuro incerto.

E allora, dopo l’estate, la sfida sarà tutta lì: Caluso, a cosa serve davvero il Palazzetto dello Sport di Arè?

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