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Borgaro, defibrillatori nel mirino: solo tre funzionanti? L’allarme della minoranza

Dopo l'interrogazione sulla mappatura e manutenzione dei DAE, il gruppo di opposizione solleva dubbi sulla gestione dei dispositivi salvavita e chiede risposte concrete all'amministrazione.

Borgaro Torinese: la sicurezza dei defibrillatori in discussione, la minoranza chiede maggiori certezze

La sicurezza sanitaria della comunità continua a essere al centro del dibattito pubblico. In particolare, la minoranza consiliare di Borgaro Torinese, con il gruppo Uniti per Cambiare, capitanato da Elisa Cibrario Romanin, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione e alla manutenzione dei defibrillatori automatici esterni (DAE) presenti sul territorio comunale.

La questione è emersa in seguito a un'interrogazione formale, presentata lo scorso maggio, che ha suscitato una serie di risposte contrastanti da parte dell'amministrazione.

La minoranza ha chiesto una mappatura completa e aggiornata dei DAE presenti sul territorio, informazioni precise sulle azioni di manutenzione e un piano per l'ampliamento del numero di defibrillatori disponibili. A questi quesiti, però, la risposta dell'amministrazione sarebbe stata, secondo il gruppo di opposizione, inadeguata e parziale.

In particolare, il documento fornito dall'Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Claudio Gambino, ha delineato la presenza di soli tre defibrillatori pubblici sul territorio comunale: uno in Piazza della Repubblica, uno in Piazza del Donatore e uno al piano terra del Palazzo Civico.

Tuttavia, le condizioni operative di questi dispositivi sono oggetto di dubbi. Mentre il defibrillatore di Piazza della Repubblica sembra funzionante, quello in Piazza del Donatore " sembrerebbe non funzionante poiché la spia di diagnostica è spenta", afferma Elisa Cibrario Romanin

Sempre a detta della minoranza: " Quello installato al piano terra del Palazzo Civico è accessibile solo durante l’orario di apertura del Comune. In caso di emergenza fuori orario, è semplicemente inutilizzabile. Sarebbe opportuno spostarlo all’esterno, dove possa essere raggiunto sempre".

Per il gruppo Uniti per Cambiare, la questione non riguarda solo la disponibilità dei DAE ma anche la loro effettiva funzionalità in caso di necessità. Come spiegato nel comunicato, i defibrillatori sono dispositivi medici salvavita, e come tali devono essere sottoposti a manutenzione regolare secondo gli standard previsti dalla normativa IEC 62353. 

"Le verifiche devono essere eseguite ogni uno o due anni - prosegue Cibrario Romanin - secondo le indicazioni del produttore.
Il controllo dello stato della batteria e una verifica visiva andrebbero effettuati almeno una volta a settimana, per evitare sorprese in caso di emergenza. Ogni dispositivo deve avere una scheda di controllo e manutenzione, con registrazione degli interventi. Deve essere disponibile copia del certificato di idoneità rilasciato a seguito della verifica funzionale, che attesti il corretto funzionamento. Va inoltre conservata documentazione relativa alla sostituzione degli elettrodi, che hanno una vita utile variabile tra i 2 e i 5 anni a seconda del costruttore. Sarebbe opportuno aprire fisicamente i DAE e verificare se gli elettrodi siano scaduti.  Ad oggi, nulla di tutto questo è stato fornito. Nessuna scheda, nessun certificato, nessun controllo. E questo è grave".

Il gruppo di minoranza riferisce che, nel rispondere, l'Amministrazione ha fornito una mappa che segnala tre DAE, ma ha anche fatto riferimento alla necessità di consultare direttamente le associazioni e gli enti scolastici che gestiscono altri dispositivi sul territorio, senza offrire dettagli sul loro stato o sulla manutenzione.

Inoltre, sempre a detta della minoranza, sembrerebbe non essere stato menzionato alcun piano per l'ampliamento del numero di defibrillatori, né per l'informazione alla cittadinanza sull’ubicazione dei dispositivi. Le richieste del gruppo di opposizione sono rimaste in gran parte inevase, suscitando una forte critica.

Nel comunicato, la minoranza ha sottolineato come la risposta ricevuta dall'Amministrazione Comunale sia stata tardiva e insufficiente. L'interrogazione, infatti, era stata presentata il 26 maggio 2025, ma solo dopo un ulteriore sollecito, avvenuto a luglio, l'amministrazione ha fornito una risposta. Inoltre, il gruppo denuncia una certa “evasività” nel tono della comunicazione ufficiale, che avrebbe omesso dettagli cruciali e non avrebbe fornito certezze sulla gestione dei DAE.

La gestione dei defibrillatori, secondo la minoranza, non è una questione di mera amministrazione ma di sicurezza pubblica. In un territorio come quello di Borgaro Torinese, dove il numero di DAE è limitato, ogni incertezza sulla loro disponibilità e funzionalità può compromettere la tempestività dell'intervento in caso di emergenza.

Per questo motivo, il gruppo Uniti per Cambiare ha ribadito l'importanza di un’azione concreta e sistematica, con un monitoraggio regolare, una corretta informazione alla cittadinanza e l'ampliamento dei dispositivi salvavita.

Il gruppo ha chiarito che non si accontenterà di risposte generiche e continuerà a chiedere chiarimenti e azioni concrete. “La sicurezza non è una formalità. È una responsabilità”, hanno concluso. 

La questione dei defibrillatori a Borgaro Torinese rimane aperta. In attesa di un nuovo riscontro, il dibattito sulla mappatura e sulla manutenzione dei DAE continua a essere un argomento di rilievo per l’amministrazione e per la comunità di Borgaro Torinese.

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