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Stangata Irpef. Approvate le nuove aliquote: ecco cosa cambia

La nuova manovra varata dalla Regione colpisce il 70% delle famiglie

Piemonte, approvata la manovra Irpef: nuove aliquote e detrazioni dal 2026

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato a maggioranza la manovra Irpef per i periodi d’imposta 2026 e 2027, introducendo modifiche sostanziali all’addizionale regionale. Si tratta di una manovra contenuta nel disegno di legge di assestamento al bilancio 2025–2027, già al centro del dibattito politico e delle tensioni in Aula. Manca solo la votazione finale, attesa lunedì, per renderla pienamente operativa, ma il provvedimento ha già ottenuto il via libera principale, mentre si concludono gli ultimi passaggi tecnici.

Il centrodestra, che ha sostenuto compatto la misura, giustifica l’intervento con il calo del gettito stimato in 150 milioni di euro, conseguente alla riforma nazionale dell’Irpef. La manovra, secondo i promotori, tutelerebbe le fasce più deboli e sarebbe una scelta trasparente e necessaria. Le opposizioni invece parlano di blitz estivo, accusano l’esecutivo di voler colpire il 70% delle famiglie piemontesi, e denunciano una strategia portata avanti “nell’ombra”.

In Aula è scoppiata la protesta: cartelli contro il presidente Alberto Cirio, ritenuto responsabile dell’aumento delle imposte, e consiglieri con il volto coperto da maschere raffiguranti il governatore. Secondo Pd, M5S, Avs e Italia Viva, il centrodestra starebbe cercando di nascondere la portata della manovra dietro slogan ambientali e promesse di riduzione futura.

Il governatore Alberto Cirio

Cosa cambia

L’aumento delle aliquote riguarderà i redditi superiori a 15.000 euro. Per chi rientra nella fascia tra 15.000 e 28.000 euro, l’addizionale salirà di 0,55 punti percentuali; per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, l’aumento sarà dello 0,56%. Nessuna variazione per i redditi inferiori a 15.000 euro né per quelli sopra i 50.000, almeno nel testo attualmente approvato. L’effetto concreto, secondo le stime, sarà un aumento medio compreso tra 33 e 106 euro all’anno, a seconda dello scaglione.

Dal 2026, però, verranno introdotte anche nuove detrazioni fiscali: 100 euro per ogni figlio a carico oltre il secondo e 500 euro per ciascun figlio portatore di handicap a carico. Le detrazioni saranno cumulabili e mirano a sostenere in particolare le famiglie numerose e quelle con disabilità.

Per il 2028 è prevista una riforma ulteriore: la riduzione degli attuali quattro scaglioni a tre, con l’obiettivo dichiarato di semplificare il meccanismo dell’addizionale. In quella fase, si prevede anche una riduzione dell’imposta media per alcune fasce di reddito, con un risparmio stimato in 32 euro l’anno, ma solo per chi guadagna meno di 40.000 euro.

La riforma è quindi destinata a produrre effetti a più velocità: un immediato aumento per la classe media e, solo in prospettiva, un lieve alleggerimento per i redditi medio-bassi. L’intero impianto, intanto, posiziona il Piemonte tra le regioni italiane con l’addizionale Irpef più elevata.

Le opposizioni hanno denunciato la coincidenza tra l’annuncio della revoca al blocco degli Euro 5 diesel e l’approvazione della nuova Irpef come un tentativo di distrazione, definendola una mossa propagandistica per coprire il malcontento legato all’aumento delle imposte. Le critiche si sono concentrate anche sull’assenza del presidente Cirio durante il dibattito, interpretata come un segnale di debolezza politica in una fase pre-elettorale.

Il centrodestra, invece, difende la misura come una scelta di responsabilità, preferibile al taglio dei servizi essenziali. Ma in un’aula sempre più tesa e con le elezioni regionali all’orizzonte, la manovra rischia di diventare uno dei temi caldi della campagna. La vera sfida sarà far digerire ai cittadini un provvedimento tecnico che, nelle tasche di molti, suonerà come una nuova tassa.

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