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30 Luglio 2025 - 15:09
In collina internet non arriva. O meglio, arriva quando vuole lui. A Val Baudana e Raccone, due località di San Raffaele Cimena, riuscire a collegarsi alla rete è un terno al lotto. Può andare bene, ma serve fortuna. Da almeno due mesi, raccontano i residenti, non c’è copertura. O comunque è talmente instabile da essere inutilizzabile. In certi momenti manca anche il segnale telefonico.
«Per collegarmi a internet o fare una telefonata sono costretto ad uscire in cortile e mettermi in un angolo apposta», racconta un cittadino, cliente di uno dei maggiori operatori mobili italiani. Una situazione che sta esasperando chi lavora in smart working, chi studia, chi semplicemente cerca di vivere in un Paese che si definisce digitale.
Il maltempo di aprile, che ha colpito duramente tutta la collina, ha fatto saltare la rete. Poi il servizio è ripreso, ma si è nuovamente interrotto dopo poche settimane. Da allora, nulla. O quasi.
Alcuni cittadini si sono rivolti anche alla nostra redazione per denunciare quanto accade. E il punto è che non si tratta di un problema isolato. Non lo è mai stato. Il collegamento alla rete è un problema storico, che negli anni ha accompagnato le aree collinari come una condanna. E a San Raffaele Cimena non è certo una novità. Già durante il precedente mandato, l’Amministrazione comunale – guidata allora come oggi dal sindaco Ettore Mantelli – aveva provato a trovare una soluzione. Invano. Ora si ricomincia da capo. Il sindaco fa sapere che a settembre sarà fissato un nuovo incontro per cercare di sbloccare la situazione, anche se tutto dipenderà – sottolinea – dal numero di cittadini interessati al servizio. Senza una base utenti, difficilmente si potrà attivare qualcosa.
In tanti chiedono un incontro pubblico per fare il punto. Anche perché, in passato, c’era stata un’occasione concreta per cambiare le cose: i fondi messi a disposizione dal PNRR per portare la banda larga nelle cosiddette “zone bianche”. Il Comune aveva chiesto di partecipare. Poi tutto si è arenato. E oggi i cittadini restano in attesa. Ancora. Come sempre.
E non riguarda solo San Raffaele. Tra il 30 giugno e il 4 luglio anche Rivalba, Sciolze e Gassino Torinese sono rimasti isolati. Zero connessione, zero spiegazioni. Solo una lunga sequenza di telefonate a call center che rispondono, quando rispondono, con un “ci scusiamo per il disagio”.
Ma siamo nel 2025, e archiviare tutto questo come “guasto temporaneo” non basta più. Perché di temporaneo, qui, c’è solo la pazienza. E sta finendo.
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