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Tra vento e vette: la magia della vela di alta quota a Ceresole Reale

Tra vento e vette: Ceresole Reale, una palestra naturale per la vela di alta quota, unisce generazioni tra allenamenti e scoperte

Tra vento e vette: la magia della vela di alta quota a Ceresole Reale

Tra vento e vette: la magia della vela di alta quota a Ceresole Reale

Anche quest’estate, come accade ormai ininterrottamente dal 2011, Ceresole Reale ha ospitato uno degli appuntamenti più attesi per gli appassionati di vela di alta quota. La squadra agonistica dell’Associazione Velica Nord Ovest del lago di Viverone è tornata a veleggiare sulle acque del bacino artificiale, approfittando delle sue condizioni ambientali ideali per una settimana intensa di allenamenti finalizzati alla messa a punto delle imbarcazioni e al perfezionamento delle manovre in vista dei principali impegni stagionali.

Dal 21 al 28 luglio, il lago di Ceresole ha accolto equipaggi già ben rodati e atleti in crescita, offrendo giornate costantemente ventilate, seppur con caratteristiche in parte anomale. Il vento, infatti, ha soffiato quasi ogni giorno da monte invece che da valle, come solitamente accade. Una particolarità meteorologica che ha reso più impegnativi i test sul campo, complicando l’interpretazione delle condizioni ma, al tempo stesso, trasformando ogni sessione in un'esperienza altamente formativa. I cosiddetti “salti di vento” hanno messo a dura prova le capacità di lettura del campo gara da parte dei timonieri, obbligando tutti a reagire con prontezza e flessibilità: proprio ciò che serve per affinare i dettagli in vista delle competizioni di livello internazionale.

A condividere le acque con gli atleti più esperti — in fase di preparazione per i Campionati Mondiali di Follonica, in programma dal 4 all’8 agosto — c’erano anche i giovanissimi under 12, provenienti dal vivaio velico del lago di Viverone. Per molti di loro si è trattato della prima uscita in altura, un vero e proprio battesimo del vento tra le montagne del Parco del Gran Paradiso. Emozionati, curiosi, ma già determinati a vivere la navigazione non più come semplice gioco, bensì come disciplina da esplorare con rispetto e passione.

Complice il livello dell’acqua che ha sfiorato il colmo del bacino, l’intera superficie navigabile è stata sfruttata al massimo, consentendo agli allenatori di variare percorsi e esercizi in funzione delle mutevoli condizioni meteo. A completare il quadro, l’accoglienza logistica dell’area di fronte al Rifugio Mila, ormai diventata il punto di riferimento per i raduni estivi della squadra: qui hanno trovato posto le barche, i carrelli, le attrezzature tecniche, ma anche le pause pranzo, i momenti di socialità e i briefing collettivi che ogni sera si sono trasformati in vere e proprie lezioni all’aperto.

Tra planate spettacolari e esercitazioni minuziose, ogni giornata sul lago ha alternato adrenalina e concentrazione. Gli allenamenti non si sono limitati al gesto atletico, ma hanno coinvolto anche riflessione tattica, strategia e condivisione di esperienze tra generazioni diverse di velisti. I più grandi hanno fatto da guida ai più piccoli, mentre i tecnici hanno saputo cogliere l’occasione per sperimentare nuove configurazioni, testare materiali e trasmettere la cultura dello sport come scuola di vita.

Ancora una volta, Ceresole Reale ha dimostrato di essere una palestra a cielo aperto per la vela di montagna: un luogo dove la natura non è solo sfondo, ma protagonista attiva del percorso formativo degli atleti. Un ambiente che richiede attenzione, adattamento, ascolto. E che, proprio per questo, regala qualcosa in più rispetto ai classici campi di regata. Il silenzio delle vette, il profilo austero delle montagne, il luccichio increspato delle acque: sono questi gli elementi che rendono irripetibile l’esperienza ceresolina, in cui sport e paesaggio si fondono in un equilibrio raro e prezioso.

Il rientro a Viverone ha segnato la fine di una settimana densa di emozioni e fatica, ma anche la consapevolezza di aver vissuto, ancora una volta, qualcosa che va oltre la semplice preparazione atletica. Perché ogni estate, su quel lago incastonato tra le montagne, prende vita un piccolo rito collettivo fatto di vento, vela e voglia di crescere.

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