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Ponti in bilico, fondi spariti: Salvini ignora il Piemonte

Suppo consegna un dossier al ministro al Frejus: 68 milioni fermi da anni, otto cantieri a rischio. “Nessuna risposta dal Ministero, tutto bloccato”

Ponti in bilico, fondi spariti: Salvini ignora il Piemonte

L’inaugurazione della seconda canna del Traforo del Frejus a Bardonecchia è stata, per la Città metropolitana di Torino, molto più di una cerimonia istituzionale. È diventata infatti l’occasione per un’azione concreta di pressing politico: il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha colto al volo la presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per porgli di persona una questione cruciale che si trascina da mesi, anzi anni.

Suppo ha consegnato al ministro un dossier corposo, una sorta di “promemoria cartaceo” dei silenzi ministeriali. Dentro ci sono le lettere, le istanze, i solleciti ufficiali che il territorio ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per ottenere risposte sulla proroga dei termini di accesso ai finanziamenti del Decreto Ponti del 2018. Il totale dell’investimento in gioco è 68 milioni di euro, già assegnati ma ancora bloccati nel limbo delle burocrazie romane.

“Da allora – ha spiegato Suppo – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione. Nessun riscontro, nemmeno dopo le nostre ripetute sollecitazioni. E nel frattempo noi abbiamo anticipato oltre 700 mila euro: ora chiediamo certezze”. Il tempo stringe, perché la possibilità di aggiudicare i lavori entro la fine del 2025 è appesa proprio alla conferma di questi fondi.

Il vicesindaco ha chiesto a Salvini se possa essere applicata anche a questi interventi l’ultima novità normativa contenuta nel cosiddetto Decreto Omnibus, ovvero la possibilità di avviare le procedure di evidenza pubblica per l’affidamento dei contratti anche in assenza di tutti i dettagli definitivi. Un’apertura che, se confermata, potrebbe sbloccare finalmente le gare.

Il dossier consegnato a Salvini elenca con precisione chirurgica gli interventi su otto infrastrutture chiave della viabilità piemontese. Alcuni sono interventi di manutenzione straordinaria su ponti storici, altri sono veri e propri nuovi manufatti in aree nevralgiche del territorio.

oggi con Salvini

Ecco l’elenco delle opere coinvolte:

  • Nuovo ponte Preti, lungo la Statale 565 Pedemontana a Strambinello

  • Nuovo ponte di Castiglione Torinese, sulla Sp 92

  • Nuovo ponte di Borgo Revel, sulla Dora Baltea lungo la Sp 31bis

  • Manutenzione straordinaria del ponte sul Po tra Crescentino e Verrua Savoia, sulla Sp 107

  • Manutenzione straordinaria del ponte sul Po a Carignano, sulla Sp 122

  • Secondo lotto della manutenzione straordinaria del ponte di Inverso Pinasca, lungo la variante 2 della Sp 23

  • Manutenzione straordinaria del ponte di Villafranca Piemonte, sulla Sp 139

  • Manutenzione straordinaria del ponte sulla Dora Baltea a Strambino, lungo la Sp 56

Si tratta di opere che riguardano territori diversi, ma uniti dalla stessa urgenza: mettere in sicurezza infrastrutture fondamentali per la viabilità quotidiana di migliaia di cittadini e per l’economia locale. Alcuni di questi ponti – come quello tra Crescentino e Verrua o quello di Inverso Pinasca – sono strategici per il collegamento tra vallate e pianura, altri rappresentano nodi cruciali per la viabilità alternativa a statali congestionate.

Senza certezze, senza la possibilità di rendicontare le anticipazioni già effettuate, dice Suppo, i cantieri resteranno sulla carta. Con un paradosso inaccettabile: avere risorse a disposizione ma non poterle utilizzare. La burocrazia si trasforma così da garanzia di legalità a trappola paralizzante.

Con la consegna del dossier a Salvini, la Città metropolitana alza il livello della pressione. Il messaggio è chiaro: “Basta attese, vogliamo risposte. E subito”.

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