Cerca

Attualità

Trappole per uccelli illegali tra le bancarelle: operazione della Lac al mercatino dell’usato di Pinerolo

Le guardie venatorie scoprono trappole 'sep' a scatto per uccelli. Venditore sanzionato al mercatino di Stradale Fenestrelle

Pinerolo, trappole illegali per uccelli

Trappole per uccelli illegali tra le bancarelle: operazione della Lac al mercatino dell’usato di Pinerolo (foto archivio)

Tra vinili, vecchie stoviglie e libri dimenticati, si vendevano anche strumenti di morte. Domenica 20 luglio, nel cuore del mercatino dell’usato di Stradale Fenestrelle a Pinerolo, le guardie venatorie della Lac (Lega per l’Abolizione della Caccia) hanno portato a termine un’operazione che ha svelato un inquietante retroscena: trappole illegali, note con il nome di “sep”, erano in vendita tra i banchi, pronte per essere acquistate e usate contro la fauna selvatica.

Si tratta di dispositivi a scatto, piccoli ma micidiali, composti da archetti metallici azionati da una molla. Quando l’animale — in genere un uccello — afferra l’esca, la molla scatta, intrappolandolo con violenza. Una pratica brutale, vietata dalla legge, ma che continua a sopravvivere nelle pieghe dell’illegalità venatoria. Le trappole, spesso autocostruite o modificate, sono pensate per essere invisibili tra i rami, micidiali nel silenzio del bosco.

A notarle sono stati gli operatori della Lac durante un controllo di routine, parte di una più ampia attività di monitoraggio che l’associazione svolge da anni in Piemonte e in altre regioni italiane. L’intervento è stato immediato: le guardie, riconosciute come pubblici ufficiali, hanno proceduto al sequestro delle sep, evitando che potessero essere vendute o utilizzate. Il venditore, colto in flagrante, è stato identificato e sanzionato in base alla normativa nazionale sulla protezione della fauna.

L’episodio ha avuto un forte impatto sulla comunità locale, che ha espresso apprezzamento per l’operazione ma anche preoccupazione: come è possibile che armi da bracconaggio vengano vendute liberamente in un mercatino frequentato da famiglie, bambini e turisti? Per molti, è il segnale di una necessità urgente di controlli più approfonditi, anche in contesti apparentemente “innocui” come mercati dell’usato e fiere popolari.

Le trappole sep, infatti, non sono strumenti occasionali o marginali. Sono strumenti proibiti, previsti dall’articolo 21 della Legge 157/1992 sulla tutela della fauna selvatica, e il loro uso, detenzione o vendita comporta sanzioni penali e amministrative. Nonostante ciò, continuano a circolare in modo sommerso, a volte mascherate come oggetti “da collezione”, altre volte vendute apertamente da chi non teme i controlli o non li ha mai subiti.

Secondo la Lac, il traffico illegale di questi strumenti è tutt’altro che residuale. "Serve un cambio di passo", dichiarano le guardie intervenute. "Occorre formare gli operatori dei mercati, informare i cittadini, rendere visibile ciò che ancora oggi si nasconde nell’ombra dell’illegalità venatoria".

E proprio sull’educazione ambientale e sulla convivenza tra uomo e natura si sta giocando un’altra partita, parallela ma complementare. A pochi chilometri da Pinerolo, nel comune di Nichelino, si è aperto un dibattito innovativo sulla gestione della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, spesso percepiti come invasivi e pericolosi. Il Comune ha deciso di dire no alla caccia come unica soluzione, avviando un confronto con esperti, associazioni e cittadini per individuare strategie alternative basate su recinzioni, dissuasori sonori, controllo delle nascite e monitoraggio.

Una proposta di civiltà che si contrappone alla logica dello sparo come unica risposta. A Nichelino, l’amministrazione sta lavorando a un modello replicabile, dove la convivenza sostituisca il conflitto, e dove la presenza degli animali venga gestita senza alimentare paure o guerre ideologiche. Una linea che trova sostegno tra le associazioni animaliste, ma che sconta ancora resistenze culturali, specialmente in contesti rurali o montani dove la caccia è radicata in abitudini antiche.

Il sequestro di trappole illegali a Pinerolo e la scelta di Nichelino aprono però una riflessione più ampia: che tipo di rapporto vogliamo avere con la natura che ci circonda? Vogliamo continuare a difenderci con trappole, spari e veleno, oppure iniziare a costruire una relazione di rispetto e conoscenza?

La risposta, forse, non sta solo nelle leggi ma nella coscienza collettiva, nella capacità di capire che la fauna non è un nemico, ma un patrimonio da proteggere, anche nei piccoli gesti quotidiani. Come una passeggiata al mercato, dove non dovrebbero mai trovarsi — nemmeno per sbaglio — strumenti pensati per catturare e uccidere in silenzio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori