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Autonomia differenziata al via: Lombardia firma per prima, poi tocca a Piemonte, Liguria e Veneto

A settembre le intese sulle materie senza Lep, dentro anche la sanità: Calderoli accelera, le Regioni si dividono

 Lombardia accelera sull’autonomia: Calderoli apre la strada, Piemonte e Veneto in coda

Lombardia accelera sull’autonomia: Calderoli apre la strada, Piemonte e Veneto in coda

Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto si avvicinano a grandi passi verso l’autonomia differenziata. I primi accordi potrebbero essere firmati già a settembre, con Milano capofila: a confermarlo è il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, che dalla festa della Lega di Pontida ha annunciato di aver ottenuto l’ok dai ministri competenti per l’intesa su quattro materie, tra cui anche la sanità.

Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli

Si parte con le competenze che non prevedono la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (non Lep): Protezione civile, professioni e previdenza complementare integrativa. Ma nella lista si inserisce anche la sanità, su cui da mesi si lavora dietro le quinte, con la Lombardia già pronta al salto.

"Seppur con tutte le strettoie del caso", ha dichiarato Calderoli, "ci sono tre materie no Lep su cui ho l'ok da parte di tutti i ministri competenti, a cui affiancheremo anche la sanità".

Sabato scorso Calderoli ha incontrato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per fare un altro passo in avanti. La Lombardia è infatti la più avanti nel percorso negoziale: punta ad avere maggiore autonomia nella spesa sanitaria, con l’obiettivo di aumentare gli stipendi a medici e infermieri, e trattenere così il personale sanitario che spesso lascia l’Italia per la Svizzera, dove le condizioni di lavoro sono più vantaggiose.

Oltre alla sanità, le Regioni coinvolte chiedono più margini di manovra su professioni non ordinistiche, previdenza integrativa per i dipendenti pubblici e Protezione civile. In quest’ultimo caso, i governatori potrebbero dichiarare direttamente lo stato di calamità senza passare dal governo centrale, accelerando l’iter dei ristori.

Il ministro conta di portare un’ipotesi di intesa già a settembre, coinvolgendo anche le altre Regioni che hanno avviato il percorso: "Discuterò presto con Veneto, Piemonte e Liguria", ha annunciato, "per portare un’ipotesi di intesa che, se tutto va bene, potrebbe essere sottoscritta nel mese di settembre".

Ma non tutte le Regioni procedono con lo stesso entusiasmo. Dal Veneto arriva qualche segnale di affaticamento. Il costituzionalista Mario Bertolissi, ex membro della delegazione trattante regionale, ha dichiarato al Corriere del Veneto: "Siamo nella palude, è dura, c’è stanchezza, ma noi insistiamo". Nonostante tutto, promuove Calderoli: "È un mago nel riuscire a fare ciò che ha fatto. Gli avevano zavorrato la legge".

Mario Bertolissi

Calderoli non nasconde la soddisfazione per i progressi fatti e ricorre a una metafora sportiva per descrivere la sua strategia: "In gioventù ero un ottimo discesista, mentre mio fratello un ottimo slalomista. Diciamo che io mi sono adattato a fare lo slalomista e ad aggirare i paletti".

"Ottima notizia dal Ministro Calderoli. Il Piemonte è pronto a proseguire celermente l'iter dell'Autonomia differenziata per arrivare in tempi rapidi alla firma di un'intesa con il Governo". E' quanto ha detto interpellato dall'ANSA Enrico Bussalino, assessore all'Autonomia della Regione Piemonte.
"Abbiamo bisogno dell'autonomia - ha aggiunto Bussalino - per rendere più efficace ed efficiente la pubblica amministrazione, per dare risposte più rapide ai cittadini e valorizzare al meglio le competenze del nostro territorio".

Se il calendario verrà rispettato, l’autonomia differenziata diventerà realtà operativa già in autunno, almeno per un primo gruppo di Regioni, rivoluzionando l’assetto delle competenze tra Stato e territori, a cominciare dal settore sanitario.

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