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18 Luglio 2025 - 14:10
Altro che villa all’asta: a Candia Canavese tentano di vendere la scuola elementare
Candia Canavese, 2.918 euro per una scuola pubblica. Sì, avete letto bene. È questo il prezzo da sogno — o da incubo — con cui una falsa agenzia immobiliare ha pensato bene di mettere “in vendita” un immobile del Comune. Peccato che l’edificio in questione non sia una casetta abbandonata tra i filari, ma la scuola elementare del paese, dove ogni mattina decine di bambini entrano con lo zaino sulle spalle, convinti di trovare insegnanti e compiti e non un acquirente all’asta.
L’annuncio, diffuso online su canali non ufficiali ma apparentemente credibili, riportava una base d’asta da 2.918 euro, giusto il prezzo di uno scooter usato o di una cena un po’ ambiziosa in centro a Torino. Accanto alla cifra, la foto inequivocabile dell’edificio scolastico di Candia, con tanto di facciata riconoscibile, recinzione e cortile. Tutto perfettamente visibile e, soprattutto, tutto perfettamente pubblico.
Il Comune di Candia non ha tardato a reagire. Sulla pagina Facebook ufficiale è comparso un post tanto secco quanto allarmato: “TRUFFA. Adesso falsa agenzia immobiliare con casa di Candia all’asta con base d’asta € 2.918. È LA NOSTRA SCUOLA PRIMARIA. Già segnalato ai Carabinieri.”
A leggerlo, viene da ridere. Poi da riflettere. Perché se a qualcuno viene in mente di mettere all’asta una scuola funzionante, c’è qualcosa che non torna — e non solo nei controlli delle piattaforme dove girano questi annunci. Qui siamo oltre la truffa digitale, siamo in piena farsa da commedia all’italiana. E infatti il pensiero corre dritto a Totò e Peppino, quando in "Totò truffa ‘62" cercano di rifilare la Fontana di Trevi a un ingenuo turista straniero, presentandola come proprietà privata. All’epoca era finzione, oggi — incredibilmente — è realtà.
E la scuola di Candia, a giudicare dall’annuncio, sarebbe stata la loro nuova Fontana di Trevi. Solo con meno gettoni e più zaini colorati.
Il fatto che qualcuno abbia avuto il coraggio di caricare online una simile bufala fa sorridere — ma anche no. Perché se è vero che nessuno crederà mai davvero di poter comprare una scuola in funzione per meno di tremila euro, è altrettanto vero che la truffa si basa su uno dei meccanismi più vecchi del mondo: l’apparente verosimiglianza. Immagini ben scelte, testo generico ma preciso quel tanto che basta, e il gioco è fatto. Qualcuno ci casca, soprattutto se in cerca di affari miracolosi.
Quello che però colpisce è il fatto che la truffa si sia servita di un edificio pubblico, ben noto a tutta la comunità, per spacciarlo come bene pignorato. Un insulto all’intelligenza collettiva? Forse. Ma anche un segnale preoccupante su quanto le piattaforme di annunci immobiliari — alcune delle quali poco sorvegliate — siano diventate terreno fertile per speculazioni e raggiri.
Il Comune, dal canto suo, ha immediatamente informato i Carabinieri, come sottolineato nella comunicazione ufficiale. Ora spetterà alle forze dell’ordine verificare l’origine dell’annuncio, risalire all’IP di chi l’ha pubblicato e capire se si tratta di un singolo burlone o di una rete più strutturata, specializzata in vendite impossibili.
Nel frattempo, l’annuncio sembra già sparito dalla circolazione, probabilmente per evitare ulteriori grane. Ma il sospetto resta. E a Candia, da oggi, qualcuno guarderà con un po’ più di attenzione la casella “immobili all’asta” quando naviga sul web. Non si sa mai, magari la prossima volta mettono in vendita anche il lago.
Candia ride, ma fino a un certo punto. Perché se un gruppo criminale pensa che si possa vendere una scuola pubblica senza che nessuno se ne accorga, vuol dire che i livelli di guardia sulla sicurezza informatica e sulla verifica delle fonti sono più bassi del prezzo dell’asta. E quello, davvero, non fa ridere nessuno.
Fontana di Trevi 2.0, solo che al posto dell’acqua c’è il suono della campanella. E a questo punto, aspettiamoci tutto: dal municipio a prezzo outlet al campo sportivo in multiproprietà.
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