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18 Luglio 2025 - 11:15
L’anticiclone africano infuoca l’Italia: temperature fino a 40 gradi e notti tropicali
L’estate 2025 non intende fare sconti. Dopo una breve pausa, torna protagonista l’anticiclone africano, con una nuova ondata di caldo intenso che da venerdì 18 luglio investirà tutta l’Italia, portando temperature roventi almeno fino a mercoledì 23. Secondo le previsioni elaborate da Lorenzo Tedici, meteorologo di iLMeteo.it, si prospettano giornate bollenti, ma soprattutto notti tropicali, in cui il termometro difficilmente scenderà sotto i 24-25°C, specialmente nelle aree urbane.
Nel fine settimana le colonnine di mercurio saliranno vertiginosamente, con sabato 19 luglio che vedrà Oristano toccare i 39 gradi, Foggia e Lecce già oltre i 37, e città come Macerata, Nuoro e Forlì tutte attestate sui 36°C. Ma sarà domenica 20 a segnare il vero apice: si prevedono 40°C a Foggia, 38 a Matera, Lecce e Nuoro, e 37°C a Ferrara, città notoriamente sensibile alle ondate di calore. Anche Bologna, Mantova e Viterbo si preparano a temperature oltre i 35 gradi.
Il quadro è chiaro: tutta la penisola sarà coinvolta, dal Nord fino alle isole maggiori, con Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna tra le regioni più esposte. La Sicilia, in particolare nelle aree interne, rischia di registrare valori record tra lunedì e martedì, quando potrebbe verificarsi un ulteriore rialzo termico, non solo nelle città costiere ma anche nell’entroterra, dove la combinazione tra alta pressione e ventilazione debole favorirà accumulo di calore e stagnazione dell’aria.
Questo nuovo episodio di caldo estremo è l’ennesimo segnale di un trend ormai strutturale, quello del cosiddetto “meteo del XXI secolo”, caratterizzato dalla frequente presenza di anticicloni africani al posto del più mite Anticiclone delle Azzorre, sempre meno dominante nello scenario europeo. A cambiare non è solo l’intensità del caldo, ma anche la sua durata, con ondate sempre più lunghe e ravvicinate, che mettono a dura prova la salute, le reti elettriche e l’agricoltura.
Secondo le ultime tendenze, solo nella seconda metà della prossima settimana si potrebbe intravedere una tregua, con l’eventuale ritorno dell’Anticiclone delle Azzorre. Ma per ora si tratta solo di ipotesi modellistiche, non di certezze.
Nel frattempo, le autorità sanitarie regionali iniziano a raccomandare prudenza, soprattutto per anziani, bambini e soggetti fragili. Tra le misure consigliate: evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde, idratazione frequente, riduzione dell’attività fisica intensa e massima attenzione in casa, dove si raccomanda di schermare finestre ed evitare l’uso eccessivo di elettrodomestici che producono calore.
Anche il Ministero della Salute sta monitorando l’evolversi della situazione, pronto ad attivare, se necessario, i piani di emergenza per le ondate di calore nelle città più esposte. L’anno scorso, solo a Roma, furono oltre 1.500 gli accessi al pronto soccorso riconducibili a colpi di calore e disidratazione, e il trend 2025 rischia di non essere molto diverso.
Chi lavora all’aperto — operai edili, addetti alla manutenzione, agricoli e rider — sarà tra i più colpiti. I sindacati, da parte loro, tornano a chiedere fasce orarie protette, sospensione delle attività nelle ore centrali della giornata e maggiore attenzione da parte dei datori di lavoro alle norme su salute e sicurezza.
Anche il turismo potrebbe risentire del caldo eccessivo. Se da un lato le spiagge si riempiono, dall’altro le città d’arte si svuotano già a metà mattina, con i visitatori scoraggiati dall’afa opprimente. A soffrire sono anche i parchi cittadini, sempre più secchi, e le attività all’aperto, spesso rinviate o ridimensionate.
In sintesi, l’Italia si prepara a una nuova settimana di fuoco, senza piogge all’orizzonte e con temperature fuori norma su buona parte del territorio. Il consiglio è uno solo: fare attenzione, restare idratati e limitare le attività sotto il sole. Perché se è vero che l’estate è ancora lunga, è altrettanto certo che il caldo africano è ormai diventato la sua cifra distintiva.
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