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Bambini fantasma di Lauriano, il caso in Consiglio. Ferrero: "Eravamo al corrente"

Il consigliere comunale di maggioranza interroga sindaco e amministrazione

Bambini fantasma di Lauriano, il caso in Consiglio. Ferrero: "Eravamo al corrente"

Bambini fantasma di Lauriano, il caso in Consiglio. Ferrero: "Eravamo al corrente"

Arriverà domani sera, martedì 15 luglio, sul tavolo del Consiglio comunale di Lauriano, l’interrogazione sul caso dei due bambini vissuti per anni senza identità nei boschi della collina. A presentarla è Riccardo Ferrero, consigliere di maggioranza, che con un atto ufficiale chiede alla sindaca Mara Baccolla chiarimenti su quanto accaduto e sul perché, dopo due anni di amministrazione, il caso sia esploso solo oggi.

“A mia cognizione più di una persona di codesta amministrazione, compreso il sottoscritto, era al corrente della situazione creatasi a suo tempo nella sua interezza. Domando inoltre il motivo che ha portato a tali sviluppi dopo due anni di gestione del comune. Ricordo inoltre che quando si esercita un potere in paese si ha obbligo di giustificare le decisioni”, scrive Ferrero, in una nota dai toni netti, depositata ufficialmente in Comune e indirizzata direttamente alla prima cittadina.

Il consigliere, eletto con la lista civica di maggioranza che sostiene la sindaca Baccolla, chiede che la vicenda venga illustrata pubblicamente durante la seduta consiliare.

Riccardo Ferrero consigliere comunale di maggioranza

Il caso dei bambini invisibili

Tutto è cominciato nel mese di aprile, quando le piogge torrenziali che hanno colpito il Chivassese hanno reso necessarie evacuazioni in diversi Comuni, tra cui Lauriano. Durante uno di questi interventi, i carabinieri, su mandato della sindaca, si sono recati presso un cascinale isolato, scoprendo due fratellini – Rayan e Noha, 9 e 6 anni – completamente sconosciuti allo Stato. Niente codice fiscale. Niente carta d’identità. Niente iscrizione all’anagrafe. Nessun pediatra, nessuna vaccinazione, nessuna scuola frequentata. I due bambini, trovati in condizioni di evidente trascuratezza, vivevano ai margini della società. Esclusi. Invisibili.

La vicenda ha subito acceso i riflettori mediatici e ha fatto scattare l’intervento del Ciss di Chivasso, che ha attivato le procedure di tutela, con il coinvolgimento della Procura dei Minori. I bambini sono stati affidati a due comunità protette. Di recente è stata completata la registrazione anagrafica e sono stati attribuiti codice fiscale e identità giuridica.

Il padre, un uomo di 54 anni, di origine olandese, scultore, ha dichiarato alle autorità di voler “proteggere” i figli dal mondo esterno, temendo il Covid e i vaccini, e rifiutando qualsiasi forma di interazione con le istituzioni. La madre, 38 anni, è stata descritta nei documenti ufficiali come assente e disinteressata. Il Tribunale dei Minori ha già avviato l’iter per la dichiarazione di adottabilità.

Sulla scrivania della sindaca ora c’è l’interrogazione di Ferrero. Non è un’opposizione a sollevare dubbi, ma un esponente della stessa maggioranza, che chiede conto alla giunta di quanto (non) è stato fatto e di chi sapeva. L’interrogazione sarà discussa domani sera in una seduta attesa e che si preannuncia tesa.

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