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Chivasso al palo, Cambursano: “Così perdiamo investimenti e lavoro”

L’ex sindaco accusa l’Amministrazione Castello di immobilismo e mancanza di progettualità

Renato Cambursano, ex sindaco di Chivasso e parlamentare

Renato Cambursano, ex sindaco di Chivasso e parlamentare

Un grido d’allarme e un invito al confronto. Con questa lettera aperta, Renato Cambursano – ex parlamentare ed ex sindaco – si rivolge direttamente ai cittadini di Chivasso, sollevando forti perplessità sull’assenza di una visione strategica dell’Amministrazione Castello-Centin.

Nel mirino: la gestione del territorio, il mancato sviluppo del Polo logistico nell’ex area Lancia e l’apertura incontrollata agli impianti fotovoltaici, a scapito delle imprese produttive.

Ma non è solo una critica: è anche una proposta concreta per aprire un dibattito pubblico e tracciare una nuova rotta per il futuro economico e occupazionale della città.

Claudio Castello e Pasquale Centin

Lettera aperta ai Chivassesi

Carissimi concittadini di Chivasso,

Vi scrivo per manifestarvi tutta la mia preoccupazione per la totale assenza di programmazione da parte dell’attuale Amministrazione Comunale, che lascia “carta bianca” a chiunque si affacci ai confini del nostro Comune per realizzare impianti fotovoltaici sia in area industriale (CHIND) – dove ci si aspettava aziende produttive e che creassero occupazione – sia in area agricola (a nord/est e a sud/ovest della Discarica) e NON si preoccupa affatto di far atterrare a Chivasso attività produttive di alta qualità (come invece avviene a Settimo, a San Mauro Torinese, ecc.).

L’ultimo esempio in ordine di tempo è la fine del POLO LOGISTICO previsto nell’ex area Lancia.
In quei trentadue ettari di superficie (320.000 metri quadrati) la società proponente prevedeva: 124.000 di coperto, 34.000 di verde pubblico, 220 posti auto di parcheggio pubblico, 1.200 posti auto aziendali, servizi alle imprese, 70 milioni di euro di investimenti, 550 posti di lavoro nella logistica e 110 nei vari uffici, pannelli fotovoltaici che avrebbero dovuto produrre 12 megawatt di energia, sufficienti per 4.500 case, cioè per circa la metà degli abitanti di Chivasso e frazioni!

NULLA di queste belle promesse, mentre ricrescono gli alberelli!
APRC aveva già versato una prima parte degli oneri di urbanizzazione, ma ora, in assenza di aziende interessate ad avvalersi della logistica offerta, il progetto è morto e sepolto, e pensare che nel lontano agosto 2021 avevo “subodorato” tutto questo, proprio perché il “portafoglio commesse” era vuoto. E ne chiedevo conto al sindaco Castello.

Oggi la Logistica è satura, ma le “offerte” di nuove aree si moltiplicano e Chivasso è “al palo”.

Che fare, dunque?
Se l’obbiettivo è quello di continuare a far credere a noi chivassesi che “sul piatto” ci sono centinaia e centinaia di posti di lavoro, possiamo scordarci di vederli nei prossimi anni.
A mio modesto parere sarebbe molto più interessante e utile aprire ad altre realtà produttive, oggi all’avanguardia, anche se nel breve non promettono 700 posti di lavoro da “collocare” nella prossima campagna elettorale – come accaduto in quella del 2022 – ma che possono attrarre altre significative iniziative imprenditoriali…e ce ne sono!

Per fare questo bisogna però guardare un tantino più in là del proprio naso e delle prossime scadenze elettorali, ecco perché offro queste riflessioni a voi miei concittadini e anche alla Giunta Castello-Centin se vuole farle proprie.
Prenda l’iniziativa di indire un dibattito pubblico con operatori pubblici e privati e con chi ha idee concrete da proporre e contatti giusti perché si traducano in fatti concreti.

Vi saluto tutti con affetto.

Chivasso, 17 luglio 2025
Renato Cambursano

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